BRESCIA – Una denuncia dura e chiara arriva da Alleanza Verdi Sinistra in merito alla proposta di ridimensionamento del Parco dell’Adamello. Secondo i rappresentanti provinciali Dario Balotta e Luca Trentini, la proposta avanzata dai rappresentanti locali della Lega – ufficialmente volta a “sburocratizzare” le normative vigenti – nasconderebbe in realtà un tentativo di smantellare i vincoli ambientali e paesaggistici a favore della speculazione edilizia.
Nel mirino c’è una porzione di 20 mila metri quadrati, su un totale di 51 mila, che verrebbe resa disponibile alla trasformazione urbanistica con una semplice Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA). Un cambiamento che – secondo Alleanza Verdi Sinistra – aprirebbe la strada a interventi potenzialmente devastanti nei centri di grande pregio come Ponte di Legno e Bienno, e più in generale in tutto il comprensorio del parco.
«È evidente l’intento speculativo dietro il ridisegno del perimetro – dichiarano Balotta e Trentini –. Si vogliono eliminare gli ostacoli normativi per facilitare operazioni urbanistiche che nulla hanno a che fare con la tutela del territorio.»
Le conseguenze ambientali, secondo i firmatari dell’appello, sarebbero pesantissime: l’aggravamento della fragilità idrogeologica, la perdita di preziose aree di biodiversità e un ulteriore colpo per un ambiente già messo a dura prova dal cambiamento climatico e dallo scioglimento dei ghiacciai.
«Invece di potenziare e valorizzare le attività del Parco, che da anni è lasciato privo di una gestione efficace, si sta tentando di farlo morire lentamente – concludono i rappresentanti –. È un attacco irresponsabile alla montagna e al suo patrimonio ambientale, culturale e identitario.»
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