Silenzio, parlano i (baby) giocatori. I veri protagonisti della 14esima edizione della Coppa Quarenghi – andata alla Juventus – sono loro, i giovani calciatori che da tutta Italia si sono ritrovati a San Pellegrino Terme per una due giorni dedicata al pallone, sabato 28 e domenica 29 agosto. Le loro voci raccontano le emozioni, le impressioni dal rettangolo di gioco e non solo. Dopo un anno e mezzo tanto tribolato per lo sport, in particolare per quello giovanile e dilettantistico, si percepisce a pelle la voglia di tutti di ricominciare a fare quello che amano, aldilà di prestazioni e risultati.
Il primo a raccontarsi dopo il primo post gara è Christian Fogliaro, bomber del Monza: “Ho tredici anni, vengo da Milano. È un torneo competitivo, con belle squadre, come l’Atalanta contro cui abbiamo appena vinto, sono molto bravi. Contro la loro difesa ho fatto fatica, all’inizio ho giocato bene, ma i difensori sono molto bravi”. È il primo anno di Christian al Monza: “Prima giocavo in una squadra di paese, poi sono andato al Novara, infine qui al Monza. È molto bello ricominciare a giocare, dovremo riprendere l’abitudine, ma in un torneo come questo va bene così”.
Impressioni simili anche per Andrea Gotti, capitano del Rappresentativa Isola Bergamasca: “Vengo da Bonate Sopra e gioco nel Mapello da due anni. Ci sono tante squadre forti, non è stato facile affrontare la prima partita contro l’Inter, ma ce la siamo giocata. Io gioco difensore centrale, contro questi attaccanti è dura, ma devi sempre metterci la grinta”. “Ovviamente – aggiunge – è dura stare un anno fermi, ma ricominciare fa sempre bene”.
“La prima partita contro la Juve è andata bene, con un po’ più di voglia e cattiveria avremmo potuto portare a casa un risultato migliore” dice Mario Botti pilastro difensivo dell’Albinoleffe, ai seriani da 5 anni “forse il punteggio finale non è del tutto vero: abbiamo giocato bene. Un anno e mezzo fermi? Brutto, mi mancavano i compagni, chi poteva si allenava con la palla, si faceva comunque qualcosa, come gli esercizi per le gambe, ma non potevamo allenarci al campo. C’è tanta voglia di tornare in campo, questo è uno dei primi tornei dell’anno”.
Parola anche ai padroni di casa. Cesare Tassi, sanpellegrinese Doc e giocatore della Rappresentativa Valle Brembana, mette l’accento sul grande impegno richiesto da partite così importanti. “Abbiamo dato tutto – spiega alla fine del match inaugurale contro il Milan – sapevamo che sarebbe stata dura, è stata una partita più difensiva, anche se abbiamo provato un paio di azioni di attacco. Ce l’abbiamo messa tutta, sicuramente. Gioco a San Pellegrino da quando avevo 5 anni, ricominciare con i tornei è bellissimo, rivedere tutti i compagni è una gioia“.