Il sostituto procuratore di Brescia Ambrogio Cassiani nella requisitoria che ha conclusa la fase dibattimentale del processo con rito abbreviato a Stefano Gelmi, ex-sindaco di Malonno, ha avanzato la richiesta di condanna a 5 anni per Gelmi e condanne minori per altri coinvolti nell’inchiesta definita “Affare Malonno”.
Secondo l’accusa, Gelmi favoriva gli amici informandoli in anticipo dell’apertura dei bandi. Alle gare partecipavano sempre gli stessi, che si accordavano sui ribassi minimi e decidevano a tavolino chi si sarebbe aggiudicata le commesse tra cui spiccavano quelle per la riqualificazione della sede del Comune (per un importo di 420mila euro), i lavori per la viabilità (per 242mila) e la ristrutturazione della biblioteca comunale (per 450mila). Il GIP Lorenzo Benini ha aggiornato l’udienza al prossimo 18 dicembre, per repliche e lettura del dispositivo. La sentenza di primo grado dovrebbe dunque arrivare a dieci mesi all’ordinanza di custodia cautelare che portò in carcere per l’ex sindaco di Malonno, ai domiciliari i due funzionari della centrale unica di committenza e tre imprenditori.