Gli imprudenti, da fine 2015 a oggi, sono arrivati a quota duecento in tutta la Lombardia (tre i casi bresciani del 2017): ognuno di loro ha ricevuto o riceverà a breve una lettera a casa, con l’obbligo di compartecipare alla spesa.
Esempio: chi sale con le infradito in montagna e poi chiama l’elisoccorso paventando malori o dolori inesistenti, poi dovrà pagare il conto: la quota massima esigibile ammonta a 780 euro. “Attivare i soccorsi in casi del genere — come ha spiegato Claudio Mare, direttore del 118 di Brescia — significa sprecare soldi della collettività”. Va infatti ricordato che un’ora di volo dell’elisoccorso (con il personale qualificato a bordo) comporta una spesa, per il servizio sanitario regionale, di 1.500 euro. Ecco perché è quanto mai necessaria un’opera di sensibilizzazione così da responsabilizzare i tanti che percorrono i sentieri di montagna con troppa disinvoltura: per gli sprovveduti la montagna è un rischio. Non a caso, se si guarda quanto l’arco alpino e le valli assorbano l’attività dell’eliambulanza, si scopre che un’operazione di soccorso su tre, durante l’estate, è diretta verso le montagne: 98 i voli effettuati nell’estate 2015 verso le Alpi, 103 l’anno scorso. Ma l’elisoccorso è un mezzo molto complesso, con personale medico e tecnico molto qualificato, che deve coprire non solo gli interventi nelle zone impervie di montagna, ma anche molti incidenti, oltre alle situazioni acute di natura cardiologica e neurologica dove prima si arriva in ospedale e meno danni il paziente riporta. Ecco perché l’abuso dei soccorsi, soprattutto in alta montagna, è un danno per l’intera collettività: quando l’eliambulanza è impegnata in Valcamonica, non può certo decollare alla volta del lago di Garda, della bassa pianura bresciana o di Mantova e Cremona. Infatti, la base dell’elisoccorso di Brescia ha una competenza territoriale che copre diverse province limitrofe. E può anche sconfinare, nel caso l’eliambulanza di Bergamo o Como sia impegnata in un’altra operazione. I numeri degli interventi sono destinati a crescere, soprattutto quelli in assenza di luce: grazie ai visori notturni — e alla mappatura crescente dei punti di atterraggio — l’elisoccorso potrà raggiungere con più facilità zone prima precluse.