Cerca
Close this search box.


“Grazie ai 3 milioni di cittadini lombardi che sono andati a votare e al 95 per cento di coloro che hanno votato Sì”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, questa sera, nella Sala stampa allestita a Palazzo Lombardia, commentando i dati finali dell’affluenza al Referendum per l’Autonomia della Lombardia, che si è svolto oggi.

VOTO ELETTRONICO RISULTATO STORICO – “Abbiamo ottenuto un primo risultato storico per Regione Lombardia – ha sottolineato il presidente – abbiamo sperimentato un sistema di voto innovativo e sono molto soddisfatto  per come siamo riusciti a gestire il nuovo sistema di voto, elettronico. Un sistema complesso, che ha coinvolto tante persone, che per la prima volta lo hanno gestito, abbiamo avuto qualche criticità, ma il sistema ha funzionato, i paventati hackeraggi non si cono verificati, perché è un sistema iper sicuro, come abbiamo sempre detto, i cittadini onesti sono entrati, gli hacker sono rimasti fuori”. 

DA DOMANI VIA  ALLE PROCEDURE – “Da domani partiranno le procedure per avviare il tavolo, cominciando in Consiglio regionale, sentiti gli anti locali, come prevede la Costituzione, e nei prossimi giorni convocheremo tutti gli stakeholder per poi arrivare a presentare la richiesta al Governo che poi avrà 60 giorni di tempo per convocarci – ha spiegato Maroni -. Intendo costituire una squadra che tratti con il Governo e in questa squadra vorrei fossero anche i sindaci del Pd che hanno detto sì al referendum, perché credo sia utile nell’interesse della Lombardia, a partire da Gori, con cui ho
già parlato ieri. Sala invece non è andato a votare. Questo non è stato il referendum di Roberto Maroni né di una parte politica, ma dei Lombardi e mi conforta la grandissima adesione”.

ESTENDIAMO VOTO ELETTRONICO IN ITALIA – “Ho sentito il ministro Minniti a urne chiuse, anzi, a Voting Machine spente: preparerò per lui una relazione dettagliata, che gli farò avere e gli chiederò che questo sistema di voto venga utilizzato in tutta Italia – ha aggiunto il presidente –. Non era scontato questo risultato, abbiamo avuto i giovani tutor, che hanno dato una mano e, nelle dichiarazioni anche degli anziani, abbiamo avuto conferma che il sistema era accessibile a tutti. Abbiamo sperimentato il futuro per l’Italia, per un sistema di voto che potremo utilizzare in qualunque elezione”.

SODDISFAZIONE PER AFFLUENZA – “La seconda soddisfazione è il dato dell’affluenza – ha proseguito Maroni -: avevo posto come dato ambizioso la soglia del 34 per cento, lo stesso risultato che ebbe nel 2001 il Referendum confermativo per la modifica del Titolo V, riforma epocale della Costituzione, in senso federale, che noi ora noi applichiamo dopo questo referendum, e questa soglia è stata ampiamente superata, la proiezione è superiore al 40 per cento”. “La percentuale mi interessa però fino a un certo punto – ha precisato -: sono felice che Luca Zaia sia al 60 per cento, che spero superi, e che abbia superato il dato della Lombardia, perché ora uniremo le forze. I 3 milioni di Lombardi uniti a quelli del Veneto fanno una forza straordinaria, che ora metteremo sul tavolo delle trattative”.

EMILIA ROMAGNA SI UNISCA A LOMBARDIA E VENETO – “Provo grande soddisfazione anche nei confronti di chi l’ha buttata in politica – ha detto ancora il governatore lombardo -. Non esulto, ma sono felice, molto soddisfatto di come sono andate le cose. Ora ho un impegno molto importante: dare attuazione al mandato che milioni di Lombardi mi hanno assegnato: ottenere più risorse, più competenze e più autonomia, nel quadro dell’unità nazionale, ma considerando la Lombardia una Regione Speciale, che non significa necessariamente a Statuto Speciale, per la quale chiederò tutte le competenze possibili e altre risorse. Lo farò applicando un principio di equità, per esempio chiederò che la Lombardia abbia lo stesso trattamento fiscale dell’Emilia Romagna, e a Bonaccini proporrò di fare una battaglia comune, unendo le tre Regioni”.

DATO MILANO DA APPROFONDIRE – “Nel Comune del ministro Martina abbiamo superato il 50 per cento – ha rilevato Maroni -, il mio Comune è al secondo posto. Milano ha l’affluenza più bassa: analizzeremo il voto questuare per quartiere per capire dove è più forte la voglia di autonomia, da cui mi aspetto dati interessanti”.