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Recuperato piccolo di capriolo in Valcamonica

E’ stato recuperato dal Corpo di Polizia Provinciale di Brescia, un piccolo di capriolo.

Dalle prime informazioni sembra che alcuni turisti avevano toccato il piccolo animale causando così l’abbandono da parte della madre.

Come ogni primavera, si ripresenta il problema dei piccoli di capriolo raccolti nei boschi e nei prati della Provincia. Nei mesi di maggio e giugno il capriolo partorisce uno o due piccoli. Entro sessanta minuti dalla nascita i cuccioli sono in grado di reggersi sulle zampe e di muoversi con discreta agilità. Nonostante ciò, durante il primo mese di vita, i piccoli non sviluppano l’istinto di fuga e, in caso di disturbo, restano immobili accovacciati tra l’erba alta a poca distanza dalla madre che bruca.

Questo comportamento permette al piccolo di rimanere nascosto dai predatori mimetizzandosi perfettamente tra la vegetazione, soprattutto grazie al mantello maculato e all’assenza di odore dovuta alla pulizia fatta dalla madre al momento della nascita.

I giovani caprioli non sono stati abbandonati dalle madri, stanno solo attendendo che tornino da loro per nutrirli, non appena finito di alimentarsi.

Passeggiando in prati e boschi, all’inizio dell’estate, non è raro l’incontro con un piccolo capriolo, è bene sapere che il pericolo per questi animali, non deriva tanto dalla presenza di predatori naturali quanto da alcune azioni umane che possono essere altrettanto dannose.

I piccoli di capriolo trovati casualmente, se non sono feriti, non devono essere soccorsi, non devono essere toccati o spostati da dove si trovano, pena la loro stessa futura sopravvivenza.

La persona deve al contrario allontanarsi nel più breve tempo possibile per permettere alla madre, di tornare dal proprio piccolo per portarlo al sicuro in un altro luogo.

Gli animali che, purtroppo, vengono prelevati, devono essere svezzati all’interno di strutture specializzate e, una volta raggiunta l’età adulta, non saranno più in grado di integrarsi tra i propri simili e saranno costretti a vivere in cattività.

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