Con 305 diversi ricorsi di altrettanti lavoratori, la quasi totalità dell’organico in forze alla Provincia di Bergamo porta l’amministrazione provinciale davanti al giudice. Circa un anno fa, il 20 gennaio 2017, il Tribunale di Bergamo aveva già condannato la Provincia per comportamento antisindacale per un taglio di 125mila euro del Contratto Collettivo Decentrato Integrativo 2015 (cioè il premio di produttività), deciso unilateralmente. Per l’anno successivo, a più riprese e con diverse comunicazioni, i delegati della Rappresentanza sindacale unitaria avevano chiesto all’amministrazione provinciale che il Contratto 2016 tenesse conto della normativa in vigore, della sentenza del Tribunale e, che dunque, venisse calcolato anche conteggiando quei 125mila che erano stati cancellati (i calcoli per definire il Premio si basavano, infatti, sulle cifre dell’anno 2015).
“Con un provvedimento del 30 giugno scorso la Provincia di Bergamo ha individuato le risorse per il Contratto 2017, prevedendo un ulteriore taglio di circa 400.000 euro. Ha, poi, comunicato alla RSU e alle organizzazioni sindacali che non intende modificare la propria posizione, alla luce anche della lettura del parere della Corte dei Conti (una lettura del tutto opposta alla nostra)”hanno spiegato, oggi pomeriggio, i 13 delegati della RSU.
“Cosa può aver portato l’Amministrazione Provinciale, pur avendo già perso una causa per la medesima questione, a perseverare nel mantenere le proprie convinzioni?” si chiedono i delegati sindacali. “Forse il fatto che senza i tagli fatti sulle spalle dei lavoratori sarebbe stato più difficile raggiugere il pareggio di bilancio? Forse il fatto che costa meno pagare un avvocato che corrispondere il giusto a lavoratori che da anni non vedono il rinnovo del proprio contratto e che per l’annosa e incredibile vicenda delle Province lavorano in condizioni spesso insostenibili?”.
A seguito della presentazione dei tanti ricorsi, tutti affidati all’avvocato Yvonne Messi, il Tribunale di Bergamo ha fissato la prima udienza per il 29 marzo. “Anche i Dirigenti della Provincia di Bergamo nel 2017 hanno presentato ricorso al Giudice del Lavoro per le risorse del loro contratto decentrato. In questo caso, però, non si è giunti a sentenza, ma a una conciliazione tra le parti con la corresponsione a ciascun dirigente ricorrente di una somma una tantum. Per il resto dei lavoratori tutto è ora nelle mani del Giudice (per la seconda volta). Di nuovo è stato necessario rivolgersi ad un Tribunale per cercare di ottenere ciò che i dipendenti ritengono essere un loro diritto” concludono i rappresentanti sindacali.