Il cementificio Sacci di Tavernola ha ripreso a versare gli importi dovuti per Imu, Tasi e Tares, fermi da oltre tre anni durante i quali l’azienda non aveva pagato i tributi al Comune, a causa della pesante esposizione finanziaria nei confronti delle banche.
Per questa ragione aveva dovuto ricorrere al concordato preventivo, andato a buon fine il 29 luglio con l’acquisizione dell’azienda (per un importo complessivo di 125 milioni di euro) da parte di Cementir Italia spa controllata da Cementir Holding spa. Il ramo d’azienda acquistato riguarda cemento e calcestruzzo e opera attraverso Cementir Sacci. Nei giorni scorsi la nuova proprietà ha provveduto ai primi versamenti dei tributi al Comune, pagando 39 mila euro a fronte di un debito di oltre un milione e 800 mila euro accumulato dalla Sacci dal 2013 a oggi. La somma entrata nelle casse comunali riguarda una prima parte delle imposte dovute dal maggio 2015, che ammontano a circa 620 mila euro. La parte più consistente del credito da parte del Comune, che ammonta a circa 1.300.00,00 euro, è però stata congelata dal curatore del concordato. Secondo gli amministratori comunali di Tavernola questo piccolo versamento rappresenta un segnale positivo, dopo i colloqui intercorsi tra Comune e Cementir Sacci e la nuova proprietà si è dichiarata disponibile a concordare un piano di rientro che eviterebbe così ricorsi da parte del Comune. Nei prossimi mesi sono stati programmati altri incontri per discutere della questione. Notizie positive anche per la parte più consistente del credito vantato dal Comune, cioè quello di circa un milione e 300 mila euro dato che il curatore ha assicurato che tutto dovrebbe risolversi entro fine anno. Questi introiti potrebbero consentire di mettere a disposizione la percentuale a carico del Comune stabilita dal Tar per riaprire finalmente, dopo sei anni da quel 22 novembre 2010 in cui fu chiusa la bretella di collegamento con Cambianica, che consente di bypassare i centri abitati di Tavernola e Cambianica e quindi di alleggerire notevolmente il traffico in queste zone abitate del paese. Con la Finanziaria 2016, il cementificio dovrà comunque pagare un importo minore dell’Imu, perché tale imposta è stata eliminata dagli «imbullonati», ovvero dai macchinari fissi al suolo, sui quali in precedenza veniva calcolata.