“Entro il 30 settembre le Ats valuteranno l’idoneità dei candidati al ruolo di gestore, co-gestore e degli erogatori alla presa in carico dei 3 milioni e mezzo di pazienti cronici lombardi, il cui esito sarà reso pubblico entro il mese di ottobre. Successivamente i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, in forma aggregata, saranno chiamati a indicare, tra questi, la filiera erogativa scelta, che entro il 30 novembre dovrà ottenere la validazione da parte delle Ats. Quindi dai primi di dicembre partiranno le lettere ai nostri pazienti cronici dove saranno specificati i nomi dei soggetti risultati idonei, tra cui potranno scegliere, per sottoscrivere il patto di cura e il piano assistenziale individualizzato (Pai)”. E’ questo il cronoprogramma, illustrato nella conferenza stampa dopo Giunta, dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, contenuto in una delibera che fornisce le indicazioni operative per la valutazione degli idonei al ruolo di gestore, co-gestore e erogatore per la presa in carico dei pazienti cronici, in attuazione della legge 23 di evoluzione del sistema sanitario regionale.
ADESIONI AL DI SOPRA PREVENZIONI E NONOSTANTE – “Le candidature per il ruolo di gestore, co-gestore e erogatore arrivate al 31 luglio – ha sottolineato l’assessore – sono al di sopra di ogni previsione, soprattutto le forti critiche manifestate da alcune sigle sindacali. I numeri sono importanti: 2420 medici di medicina generale, (2.160 riuniti in 39 cooperative nel ruolo di gestore); 1.167 pediatri di libera scelta, (224 riuniti in 4 in cooperative); 118 ospedali pubblici (di Asst e Irccs pubblici); 116 ospedali privati e 115 strutture socio sanitarie. Le candidature fuori Ats (per strutture che si sono candidate in più territori) sono state 68; l’85% dei 286 ambulatori privati aderiscono alle filiere erogative”.
MODELLO INNOVATIVO, NESSUNA STANDARDIZZAZIONE – “Tutti gli attori del sistema sanitario regionale – ha aggiunto – hanno deciso di vincere con noi la sfida per rendere migliore la qualità della vita dei pazienti cronici lombardi, oggi in molti casi abbandonati a se stessi. Abbiamo creato un modello innovativo che crea un collegamento tra ospedale e medicina del territorio, che mira a cure personalizzate e individualizzate, ognuno avrà un proprio ‘gestore’ che è un medico, non un’entità astratta come molti vorrebbero far credere. Per questo ogni riferimento a un obiettivo di standardizzazione è assolutamente falso e pretestuoso”.
COINVOLGIMENTO DI TUTTI – “Come falso è chi sostiene che il lavoro svolto non sia stato frutto di coinvolgimento complessivo dei soggetti della filiera sanitaria – ha concluso Gallera –. Abbiamo fatto riunioni su riunioni, ascoltando tutti e soprattutto cercando di capire e rispondere alle esigenze di tutti. Sicuramente il modello potrà essere ancora affinato e migliorato, ma il dato di oggi è la vittoria di un meccanismo in cui tanti stanno credendo, che ha l’unico e fondamentale obiettivo di prendere in carico e offrire una migliore prospettiva di vita a chi si trova già in una condizione di fragilità”.