Sono appena iniziati e subito sorgono problemi attorno agli accertamenti irripetibili su binari e carrozze del treno deragliato lo scorso 25 gennaio a Pioltello, causando la morte di tre donne e il ferimento di altre 46 persone.
Per i legali degli indagati nell’inchiesta della Procura, 8 persone tra i vertici e dipendenti di Rfi e Trenord, e le due società in qualità di enti, il “metodo” con cui si procede alle analisi ‘tecniche’ su binari, carrozze e quant’altro, “limita l’esercizio del contraddittorio con conseguente nullità dell’atto”. Le lamentele della difesa, e dei loro esperti, emergono dal verbale di conferimento dell’incarico ai consulenti dei pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti e del procuratore aggiunto Tiziana Sicilano. I legali sostengono di non poter “prendere conoscenza dello stato di alcune parti dell’area sequestrata in quanto preventivamente coperte da strutture isolanti che non potrebbero essere rimosse nel corso delle indagini”. Prosegue intanto la rimozione delle carrozze.