Il pericolo hacker coinvolge le PMI italiane: un investimento di 10 miliardi di euro per la difesa informatica entro i prossimi tre anni
Un recente sondaggio condotto da SWG per Confesercenti ha evidenziato che il 26% delle piccole e medie imprese italiane con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 50 è stata colpita da problemi legati alla sicurezza informatica. Inoltre, il 52% di queste imprese destinerà risorse alla messa in sicurezza dei propri dati nell’anno in corso, con una spesa media di 4.800 euro per impresa, per un totale di oltre 470 milioni di euro. Nel complesso, nei prossimi tre anni, le spese per la difesa informatica delle imprese ammonteranno a 10 miliardi di euro.
La digitalizzazione del terziario ha portato il 97% delle imprese intervistate ad adottare uno o più sistemi informatici. Nonostante ciò, solo il 50% ha già individuato un fornitore di servizi a cui affidarsi per la sicurezza dei propri dati. Inoltre, la salvaguardia di dati sensibili e informazioni riservate è un fattore critico, in particolare alla luce delle nuove indicazioni circa l’acquisizione, la gestione, l’utilizzo e l’archiviazione dei dati personali.
Franco Asperti, membro di Giunta Confesercenti Bergamo, ha sottolineato che il problema è più consistente di quanto venga percepito e che il cybercrime è solo uno dei rischi, poiché la sicurezza e la protezione dei dati contenuti nei sistemi informatici delle imprese coinvolge direttamente le tecnologie e gli strumenti adottati. Inoltre, nessun settore merceologico è esente dal pericolo.
Filippo Caselli, direttore di Confesercenti Bergamo, ha affermato che la sicurezza informatica è un aspetto centrale della digitalizzazione e che il ruolo determinante di quest’ultima è ormai assodato in tutti i settori, indipendentemente dalla dimensione dell’impresa. Pertanto, Confesercenti dedicherà spazio alla cyber security nelle attività programmate nel 2023 dal suo Sportello Digitale, per il quale sta predisponendo un calendario di approfondimenti.