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E’ pesante il bilancio, ancora approssimativo, derivato dalla forte grandinata accompagnata da una copiosa pioggia che per ore ha tenuto in scacco la Valle Camonica e l’alto Sebino

. Nel pomeriggio è stata soprattutto la Valle camuna ad essere al centro di una grandinata che non si vedeva da tempo. Campi imbiancati, magazzini allagati, auto intrappolate dalla pioggia e mezzi di soccorso sparsi su tutto il territorio. Replica di sera con una forte perturbzione che ha colpito Pisogne, Costa Volpino, Lovere, la Presolana che sembrava imbiancata e la via Mala dove uno smottamento ha determinato la chiusra al traffico nel tratto tra Vilminore ed Angolo Terme. A Costa Volpino la zona Portici praticamente bloccata con numerose attività (Bar Centrale, Tabacchi, Filami, Parrucchiere) invase dall’acqua. Mano a spazzoloni e scope per liberare gli ambienti da acqua e fango mentre alcune autovetture cercavano riparo improvvisato salendo l’alto scalino che divide il pacheggio dalla zona di camminamento. intanto la via Nazionale, nel tratto tra la rotonda al Cinema Iride e il termine dei Portici in prossimità del Municipio veniva chiusa al traffico per permettere ai mezzi di soccorso di liberare, trainandoli, alcuni mezzi in avaria. Tutto intorno piante sfogliate dai chicci di grandine, orti irriconoscibili, tombini fuori dalla loro sede.Stesso scenario a  Pisogne, dove alcuni ruscelli lungo la sponda del lago sono tracimati e a Lovere alla prese con la forte grandinata. il sindaco di Costa Volpino, Mauro Bonomelli, ha dovuto stendere un comunicato che invitava la popolazione a non uscire dall’abitazione. Una scena che molti dicono di non aver mai visto, almeno negli ultimi 50anni. Bisogna risalire al 1959/1969 per riordare l’alluvione che abbattè il Ponte Barcotto e costrinse i Costavolpinesi a prendere la barca all’altezza di via Nazionale nei pressi del cinema Iride