Sono schiaccianti le prove che hanno portato all’arresto di un trentenne di origini albanesi, cittadino italiano, residente a Brescia. Nella sua abitazione sono stati trovati oltre 380 file pedopornografici, tra immagini e video, suddivisi in categorie a partire dall’età. Negli hard disk sono state trovate anche immagini di neonati definite “raccapriccianti” dagli inquirenti. Operaio di professione, l’uomo è finito in carcere nell’ambito di un’inchiesta nata negli uffici della Procura di Venezia che sta interessando una fetta importante del nord Italia.
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