«Chiudete gli occhi per qualche istante e provate a pensare a quattro territori che si uniscono con l’intento di promuovere la propria arte, la propria cultura e soprattutto il patrimonio enogastronomico, con percorsi in grado di attrarre turisti da tutto il mondo. Ora apriteli, perché questo è avvenuto, e si chiama East Lombardy». Sono le parole del sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, che è salito sul palco di Identità Golose assieme a Roberta Garibaldi, direttrice scientifica del progetto, al sindaco di Bergamo Giorgio Gori, ai due vicesindaci Laura Castelletti di Brescia e Giovanni Buvoli di Mantova, e al presidente della Camera di Commercio di Bergamo Giovanni Paolo Malvestiti. Insieme, per il via ufficiale della grande iniziativa.
«Grazie a questo progetto che vede la ristorazione al suo centro, abbiamo scoperto di avere un territorio straordinariamente ricco di prodotti di qualità ma anche di grandi ristoranti – ha spiegato a sua volta Gori – e sono proprio i nostri ristoratori e i nostri chef i principali testimoni di questa iniziativa perché custodi di un sapere enogastronomico che si pone tra la rete degli allevatori e dei produttori».
Il grande lancio della Regione Europea della Gastronomia 2017 ha acceso i riflettori su un territorio che è riuscito a superare i campanilismi dando vita a un gioco di squadra che si estende lungo un quadrilatero che va dal Po, alla Svizzera e alle Alpi, con tutte le sue diversità e le sue eccellenze. Dai prodotti ai produttori, dalle botteghe golose ai ristoranti, fino alle migliori espressioni dell’hotellerie in tutte le sue declinazioni, East Lombardy rappresenta un invito a compiere un viaggio alla scoperta di un mondo di gusto caratterizzato dalla qualità e dallo stile italiano. Con il coinvolgimento della folta rappresentanza dei protagonisti del progetto che per primi hanno aderito alla rete e creduto nella bontà dell’iniziativa, East Lombardy ha avuto uno spazio espositivo all’interno del congresso in cui si sono alternati chef e produttori impegnati in cooking show e degustazioni quotidiane, per permettere a tutti di compiere un viaggio alla scoperta di cibo, storia e tradizione della Lombardia Orientale.
«Le numerose ricerche che abbiamo svolto in Università riguardo al turismo enogastronomico mostrano un trend in costante crescita: il 93% dei turisti nel mondo vuole vivere nel viaggio un’esperienza enogastronomica memorabile e il 43% dei turisti dei principali paesi del mondo si è mosso negli ultimi anni con una motivazione squisitamente food» ci ha raccontato Roberta Garibaldi, direttrice scientifica di East Lombardy e docente presso l’Università degli Studi di Bergamo. «Con East Lombardy si è formata da subito una squadra – ha continuato Laura Castelletti – Abbiamo conosciuto le quattro città con i loro territori e ci siamo impegnati nella valorizzazione delle loro potenzialità enogastronomiche». E Giovanni Buvoli: «Abbiamo condiviso lo spirito per creare sinergie, convinti che esse produrranno grandi benefìci per tutti. Ciascuno promuoverà i propri prodotti, ma siamo convinti che le varie iniziative avranno ricadute economiche importanti per tutti». «East Lombardy è una grande testimonianza di sensibilità nei confronti degli aspetti sociali e turistici come fattori trainanti del nostro territorio anche sotto un aspetto economico» ha concluso Giovanni Paolo Malvestiti, in rappresentanza delle quattro Camere di Commercio.
Persino emozionante il momento in cui sono saliti sul grande palco, che stentava a contenerli tutti, oltre 100 chef di East Lombardy, di molti dei quali abbiamo già imparato a conoscere la storia e e le ricette, ce li hanno raccontati ad esempio con i filmati sui 20 piatti della migliore tradizione dei quattro territori, piccoli assaggi della loro arte culinaria prima in video e poi in tavola. E sono solo stati una rappresentanza di quanti hanno aderito al progetto tra cuochi, ristoranti, botteghe, strutture ricettive, produttori e rivenditori di tutta la Lombardia Orientale, uniti per rappresentarsi, per valorizzare l’identità enogastronomica locale e sviluppare un approccio più innovativo, accogliente e sostenibile, alla vera “buona cucina” lombarda.
Il coraggio dell’iniziativa ha dimostrato come facendo squadra e unendo le proprie risorse sia possibile valorizzare e promuovere il territorio, puntando a presentare un’offerta sempre più integrata in ambito culturale, artistico, naturalistico e gastronomico. La collaborazione di successo a cui i quattro territori hanno dato vita in occasione del progetto ambisce ad essere duratura, affinché possa portare benefici anche nel futuro a tutti i protagonisti dell’enogastronomia: chi custodisce la terra, chi la lavora e chi la cucina.