E’ stato inaugurato sabato 30 settembre il terzo lotto della pista ciclopedonale del Parco dei Colli di Bergamo. Il percorso si innesta dove si interrompe il secondo lotto, dal via Pascolo dei Tedeschi e fino a via Castello. E’ lungo 1,1 chilometro e si sviluppa interamente sul territorio del comune di Mozzo. Un tratto particolarmente suggestivo, che in gran parte si snoda nella zona boschiva del Parco.
L’opera è stata realizzata con totale copertura finanziaria dell’ente Parco, un importo dei lavori pari a 275 mila euro. “Si inaugura un altro tratto di pista ciclopedonale in un’area bellissima che ci porta verso la Madonna del bosco – commenta Oscar Locatelli, presidente del Parco dei Colli di Bergamo -. Ora manca solo l’ultimo tratto, che dalla chiesa della Madonna del Bosco porta all’ex Monastero di Astino, un’opera già in programma, oggetto dell’accordo di programma di Astino. Una volta realizzato l’intero percorso, i due monasteri, di Valmarina e Astino, saranno collegati”.
Il percorso è quasi interamente libero dalle barriere architettoniche, ad eccezione di un breve tratto in salita, ovviamente mantenuto per rispettare la morfologia del territorio. Lungo il percorso sono state allestite delle oasi relax con panchine e tavoli per il pic nic. E’ stata posizionata opportuna segnaletica e un dissuasore per evitare l’accesso ai mezzi meccanici non autorizzati. E’ stato inoltre eseguito un intervento di rinverdimento lungo il percorso. Dal punto di vista della progettazione e dell’esecuzione lavori, gli uffici hanno avuto una particolare attenzione alle opere per il convogliamento e l’allontanamento delle acque, in modo da garantire una maggior stabilità al manufatto, anche in caso di forti piogge (i lavori sono stati assegnati all’impresa I.l.e.t, e progettati dall’architetto Marco Paramatti).
Il percorso ciclopedonale è stato ricavato in parte da un terreno di privato (grazie ad un accordo bonario), in parte recuperando un’antica strada comunale che un tempo veniva usata per raggiungere il paese, a piedi o con il carretto. Dopo alcune ricerche, il sedime su cui è stato realizzato il percorso, è risultato una vecchia strada catastalmente individuata comunale. In particolare, le due strade sono denominate “delle Carpiane” e “della Portina”.