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Ospedale, la Val Brembana si mobilita «Non fateci rimpiangere Treviglio»

 

In migliaia in piazza per dire no ai tagli dell’azienda ospedaliera. Nicora rassicura: Voci infondate, mai pensato di chiudere il presidio

 

La Val Brembana si schiera in difesa dell’Ospedale. Sono stati tantissimi, a migliaia, i cittadini che a San Giovanni Bianco, il 9 aprile, hanno manifestato per dire no all’ennesima scure di tagli imposta dall’Azienda ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo. La riduzione dei servizi di pediatria, ortopedia e radiologia in vigore dal 1 aprile ha destato preoccupazione ed allarme tra primari e personale medico sanitario (da cui è partita la prima segnalazione). Da qui la scelta di alcuni residenti di costituire un comitato pro Ospedale ed organizzare il corteo per chiedere il mantenimento dei servizi ed il ripristino di quelli già disattivati.

Il faccia a faccia – A mobilitarsi è stata anche la Comunità Montana Valle Brembana. Alla vigilia della manifestazione, con convocazione da parte del presidente Alberto Mazzoleni e del presidente di ambito Patrizio Musitelli, presso la Green House di Zogno si è tenuto il lungo faccia a faccia con il direttore dell’Ats Azzi e dell’Asst Nicora. Un confronto schietto e sincero nel quale è stato più volte ribadito che «nessuno ha mai pensato o detto di chiudere l’Ospedale, tanto meno il pronto soccorso». I direttori si sono detti «sorpresi» dalle «voci infondate» rispetto alle presunte riduzioni di servizi, manifestando la piena volontà nel potenziarli riorganizzandoli. «Ci siamo messi a disposizione per esaminare insieme il piano che ci verrà presentato nei prossimi mesi – ha dichiarato il presidente di ambito Musitelli-. Siamo consapevoli del periodo di transizione legato all’applicazione della nuova riforma lombarda e della conseguente riorganizzazione territoriale. Chiediamo alle forze politiche di sostenere il mantenimento dei servizi nelle aree montane, che necessitano di una attenzione particolare». «Il nostro impegno sarà quello di affiancare i cittadini – aggiunge il presidente Mazzoleni, per garantire un sistema che risponda alle loro reali esigenze, operando con una funzione di stimolo e proposizione verso le due direzioni Ats e Asst, che devono garantirci un presidio ospedaliero adeguato e sicuro».

La piazza – Dal corteo la voce è univoca: «Ridateci i nostri servizi». Striscioni, palloncini colorati e tanti giovani. Tutti uniti, con un unico obiettivo: difendere il proprio ospedale. A presenziare anche la CMVB, rappresentata dall’assessore delegato Ernestina Molinari, oltre che diversi sindaci della valle e consiglieri regionali. Al termine del corteo spazio anche agli interventi delle autorità politiche. «Chiediamo alla direzione del Papa Giovanni di non farci rimpiangere Treviglio – tuona il sindaco di San Pellegrino Terme, Vittorio Milesi-. Ci siamo battuti per anni contro una dirigenza che ha trattato questa struttura nel modo peggiore possibile. I primi responsabili siamo anche noi amministratori – aggiunge poi Milesi-, non siamo stati sufficientemente attenti. A Nicora abbiamo chiesto di ragionare a carte scoperte: non pensino di tagliare di nascosto i servizi, quello che succede lo conosciamo. Occorre ragionare sui problemi e sul rilancio dell’ospedale». Poi la riflessione del sindaco di San Giovanni Bianco, Marco Milesi: «Siamo partiti dalla scelta scellerata fatta negli anni 90’ di afferire questa struttura a Treviglio, lontanissima dal punto di vista mentale e di ragionamento. L’afferimento a Bergamo è stato voluto per salvare il salvabile – ha poi sottolineato-.  Per andare in controtendenza allo spopolamento della valle occorre percorrere due strade: creare occupazione e mantenere i servizi sul territorio. Chiediamo una cosa sola, fare il possibile per cui vivere in montagna non sia impossibile. Questa gente merita rispetto».  

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