Nel 2024, la provincia di Brescia ha continuato a essere teatro della presenza significativa di due grandi predatori: l’orso bruno (Ursus arctos) e il lupo (Canis lupus). Il monitoraggio costante effettuato dal Corpo di Polizia Provinciale ha permesso di raccogliere e analizzare un numero considerevole di segnalazioni, con l’obiettivo di garantire una convivenza sostenibile tra uomo e fauna selvatica.
La presenza dell’orso bruno
Sono state 68 le segnalazioni riguardanti la presenza dell’orso, distribuite soprattutto lungo le aree montane, dall’Alto Garda alla Valle Camonica. Le zone più interessate si suddividono in tre aree:
Alto Garda e Val Sabbia: segnalati danni ad apiari e una ripresa video di una femmina con cucciolo sul versante trentino del Monte Tombea.
Valle del Caffaro, Val Trompia e Bassa Valle Camonica: si registrano danni a bestiame (asino, pony, capre), strutture agricole e appostamenti di caccia.
Media e Alta Valle Camonica: avvistamenti e fototrappole suggeriscono la presenza di almeno due orsi distinti nella zona.
Identificazione genetica degli esemplari
Grazie a campioni organici raccolti sul territorio (peli, escrementi), sono stati identificati 7 esemplari maschi, tra cui:
M68: maschio adulto già noto dal 2020.
M74: maschio subadulto, segnalato per danni e coinvolto in un incidente stradale nel 2021.
M80: ha causato un evento problematico ad Anfo, dove ha consumato mangime vicino a una cascina abitata.
M109 e M115: giovani esemplari rilevati recentemente.
Danni attribuiti all’orso
Nel 2024 si sono registrati 10 eventi di danno documentati:
2 cavalli, 5 capre, 2 alveari, 2 alberi da frutto, 3 postazioni fisse di caccia e un consumo di mangime.
Un caso particolare ha visto l’esemplare M80 introdursi in un’area abitata ad Anfo, ma le misure dissuasive (recinti elettrici e suoni) si sono rivelate efficaci.
La presenza del lupo
Il lupo è stato segnalato in tutta la provincia, con due branchi riproduttivi stabili:
Branco del Tonale: almeno 7 esemplari, attivi tra Val di Sole e Alta Valle Camonica. Uno degli individui è stato osservato privo di un arto posteriore, sopravvissuto a un probabile atto di bracconaggio.
Branco della Val Grande-Mortirolo: confermata la riproduzione con almeno 9 esemplari. Attivo anche sul versante valtellinese del Parco dello Stelvio.
Altri esemplari in dispersione sono stati rilevati anche in pianura, probabilmente provenienti da Appennino, Cremona e Mantova.
Danni da lupo e prevenzione
Sono stati registrati 27 eventi dannosi:
31 pecore, 18 capre, 5 bovini e 1 puledro predati.
In 5 casi, il DNA ha attribuito le predazioni non ai lupi, ma a cani mal gestiti.
Sono proseguiti gli interventi delle squadre WPIU e del progetto “Spazi Condivisi”, con la distribuzione di recinti elettrici, GPS, mangime e antiparassitari a pastori della zona.
Conclusioni
Il 2024 conferma l’importanza di una gestione attiva e informata della convivenza tra uomo e grandi carnivori in provincia di Brescia. La collaborazione tra enti locali, forze dell’ordine e istituti scientifici si dimostra fondamentale per tutelare sia la biodiversità sia le comunità montane.