Torna Orobie Film Festival, il Festival internazionale del cinema dedicato alla montagna, giunto alla sua 18° edizione, organizzato da Associazione Montagna Italia con il sostegno di Fondazione Asm, Provincia di Bergamo, Consorzio del Bacino Imbrifero Montano del Lago di Como e Fiumi Brembo e Serio, BCC Milano e Sport Specialist.
L’iniziativa verrà presentata il 18 gennaio alle ore 11.30 presso la Provincia di Bergamo, alla presenza di tutti i protagonisti dell’evento.
Orobie Film Festival fa parte del Circuito Spirit of the mountain, un network di eventi dedicati alla montagna, al suo territorio e al suo ambiente.
Spirit of the mountain promuove due concorsi, uno cinematografico ed uno fotografico, ai quali possono iscriversi registi indipendenti, case di produzione, fotografi professionisti ed amatori con opere che raccontano la montagna. Novità di questa edizione OFF è il concorso “Racconti di montagna”, per celebrare le terre alte del mondo.
Dal 22 al 27 gennaio 2024, con cinque serate al Cinema Gavazzeni di Seriate (BG) e tre pomeriggi alla Sala Galmozzi di Bergamo, il pubblico potrà godere dei migliori film della cinematografia di montagna.
Saranno 16 le opere in concorso, scelte tra le 107 giunte da 21 nazioni del mondo.
La Giuria cinematografica è presieduta da Piero Carlesi con Nicola Bionda e Giuseppe Spagnulo.
Tre invece i film fuori concorso:
Mountain
Mescalito film
La trionfante e, al tempo stesso, tormentata storia del fascino senza tempo che lega gli uomini alle montagne. Un documentario che mostra vertiginosi strapiombi, dislivelli mozzafiato, sospensioni sul vuoto, orli di precipizio, riprese impossibili ed estremamente spettacolari fatte da elicotteri o da telecamere portate dagli stessi scalatori.
Mountain è il documentario della regista australiana Jennifer Peedom che, in chiave di sinfonia audiovisiva, racconta le scalate delle montagne più impervie, le imprese impossibili di climbers e altri acrobati delle vette più remote. Ma non lesina di suggerire anche gli aspetti controversi delle pratiche alpinistiche più estreme.
Il film ci regala inoltre la partitura musicale, più che un accompagnamento, della Australian Chamber Orchestra eseguita nella Sydney Opera House, composta da Richard Tognetti, con in aggiunta brani di Vivaldi, Beethoven e Arvo Pärt.
Maciste Alpino
In collaborazione con il Museo nazionale del cinema di Torino
Il film, restaurato dal Museo Nazionale del Cinema e La Biennale di Venezia, è proiettato con un accompagnamento musicale registrato, composto ed eseguito da Raffaele Casarano e i Locomotive.
La copia restaurata, completata con inquadrature mancanti nelle versioni sino a ora accessibili, misura 1944 metri rispetto il metraggio originale di 2084 metri accertato dal primo nulla osta n. 12240 del 21.11.1916, prima dei tagli apportati da differenti interventi di censura. Il restauro è stato realizzato presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata di Bologna nel 2014.
Nel 1916 l’Italia in guerra mobilita il gigante buono più amato dello schermo.
Maciste, al secolo Bartolomeo Pagano, aveva fino ad allora interpretato solo due film ma questi erano stati più che sufficienti a conquistare il cuore del pubblico.
Se in Cabiria (G. Pastrone, 1914) era uno schiavo africano vissuto all’epoca della guerra puniche, nel suo primo film da protagonista, Maciste (1915) aveva cambiato epoca, mestiere e colore della elle per mettere in scena sé stesso come attore cinematografico.
Tutto poteva cambiare, tranne la sostanza del personaggio: un eroe popolare che mette la sua forza incredibile a servizio dei deboli, degli oppressi, risolvendo le ingiustizie a suon di scapaccioni e con il sorriso sulle labbra. Un’idea al cui fascino, ancora oggi, è difficile resistere.
Mount Saint Elias
Mescalito Film
Un documentario drammatico, che racconta la storia di quattro caratteri molto diversi tra loro: tre uomini, una montagna. Sullo sfondo della selvaggia bellezza dell’Alaska, i due scialpinisti austriaci Axel Naglich e Peter Ressmann, e il freerider americano Jon Johnston si lanciano in un’impresa ineguagliabile in cui la pressione fisica e mentale li spinge al limite assoluto: la discesa con gli sci dei 5489 metri del Mount St. Elias, la più lunga mai realizzata. Un’avventura nella quale l’eroismo e la follia non sono sempre ben distinguibili, dove le situazioni vanno affrontate con estrema razionalità, grande coraggio, una forte fiducia nelle proprie capacità e soprattutto tanta fortuna. Un filmato che mostra come la montagna possa arrivare a conciliare il pericolo mortale con la felicità delirante.
Sono 21 gli scatti scelti per il Concorso Fotografico – Premio Provincia di Bergamo che verranno proiettati all’inizio di ogni appuntamento del Festival e che saranno riproposti negli altri eventi del Circuito Spirit of the mountain 2024.
La Giuria fotografica è costituita da Marco Caccia con Claudia Carrara, Mauro Gritti e Piero Gritti.
Ogni sera della kermesse il pubblico potrà votare la propria fotografia preferita. In serata finale sarà consegnato il Premio della Giuria Popolare.
OFF desidera promuovere la montagna non solo attraverso il cinema ma anche con eventi collaterali al Festival dedicati alla cultura, alla musica, all’editoria, alla fotografia, alle associazioni che si dedicano alla montagna e ai loro abitanti, vicini e lontani.
Tra gli ospiti:
-La Polizia Provinciale di Bergamo, in serata inaugurale, parlerà al pubblico della prima famiglia di lupi bergamasca presenti sulle Orobie;
-Per i 70 anni del Soccorso alpino, il 24 gennaio saranno presenti alcuni esponenti del servizio regionale lombardo per raccontare le loro attività attraverso immagini e video dimostrativi;
-Il 25 gennaio saranno presenti i responsabili di FAB-Flora Alpina Bergamasca APS che riunisce appassionati, esperti e studiosi della flora spontanea bergamasca e dei suoi ambienti;
-Mercoledì 25 verrà proiettato il film “Maciste alpino” grazie alla collaborazione con il Museo nazionale del cinema di Torino, di cui saranno presenti alcuni esponenti per parlarci del restauro dell’opera;
-Venerdì 26 gennaio verrà consegnato il premio Walter Bonatti per il sociale alla Fondazione Vittorio Polli ed Anna Maria Stoppani, che ha sostenuto progetti in Nepal rivolti a minori che vengono accolti in strutture dedicate, anche allo scopo di permettere loro di apprendere una professione, sia in contesti urbani che nelle zone rurali, per non sradicare i bambini dai loro villaggi e dalle loro tradizioni. Nel dettaglio, i progetti hanno riguardato: la costruzione di un nuovo edificio scolastico di 4 stanze per la scuola secondaria Shree Changesthan, nel comune di Dudkunda a Kerung con la partnership di Fondazione Mediolanum Onlus ed in collaborazione con la Monviso Nepal Foundation; il sostegno mensile per le spese di vitto e alloggio per bambini diversamente abili all’interno del Center for Disabled Children Assistance a Kathmandu; la fornitura di cibo e le spese di alloggio per 30 studenti poveri nell’ostello Una Casa Per Dil Kumari nella bassa Valle del Khumbu a Nunthala in collaborazione con la Monviso Nepal Foundation;
-In serata finale, sabato 27, si terranno le premiazioni dei concorsi fotografico, letterario e cinematografico.
Saranno presenti esponenti della Fondazione Riccardo Cassin e sarà proiettato uno spot riassuntivo dedicato al cinquantesimo anniversario della salita al Cerro Torre, in Patagonia, importante anniversario per l’alpinismo lecchese in quanto la parete sud fu conquistata dai Ragni della Grignetta.
La novità del 2024 è il PREMIO LETTERARIO “WALTER BONATTI – RACCONTI DI MONTAGNA” 2024.
La segreteria ha ricevuto grande partecipazione. In serata finale verranno premiati i primi tre classificati, scelti dalla giuria presieduta da Angelo Corna con i membri Heidi Busetti e Massimiliano Passi.