Il latte italiano e i prodotti derivati, dai formaggi allo yogurt, riporteranno l’indicazione d’origine sull’etichetta, già obbligatoria da 11 anni per il latte fresco. Il decreto è già stato firmato e trasmesso all’Unione Europea. L’annuncio è arrivato ieri mattina dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina e dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenuti al Mico di Milano per la Giornata nazionale del latte italiano. La manifestazione è stata promossa dalla Coldiretti nell’ambito del World Milk Day indetto dalla FAO: “Dovremo chiedere degli accordi fuori dal contesto europeo, da dove spesso arrivano i prodotti con false etichettature, bisogna alzare l’asticella ed è quello che stiamo facendo”.
Nel suo intervento Renzi si è rivolto agli allevatori, sottolineando che la trasparenza nel settore agroalimentare è fondamentale: ”Questo documento non è qualcosa di cui dovete ringraziarci. Sapere cosa sto bevendo, cosa sto mangiando è qualcosa che reclama giustizia, una grande battaglia da fare nei consessi europei e anche in Italia”.
Il decreto è stato accolto con favore dalla Coldiretti. Il presidente dell’associazione Roberto Moncalvo ha parlato di un traguardo storico per gli allevatori e per i consumatori, che hanno fiducia nel made in Italy e meritano strumenti di tutela adeguati contro le contraffazioni e la concorrenza sleale: “I consumatori nella metà dei casi sono disposti a pagare il vero Made in Italy alimentare fino al 20% in più, ma c’è addirittura un 12% che è pronto a spendere ancora di più pur di avere la garanzia dell’origine nazionale”.
La Coldiretti ha rimarcato il primato dell’Italia nella produzione casearia. I formaggi made in Italy tradizionali sono 488. Le produzioni DOP sono 49 a fronte delle 45 francesi. L’associazione fa notare l’apporto del settore all’economia nazionale: l’allevamento da latte in Italia genera un giro d’affari di 28 miliardi di euro, dando lavoro a 120 mila addetti solo nelle stalle.
Il latte “equivalente” importato dall’estero in Italia ammonta a 24 milioni di litri, utilizzati per produrre mozzarelle e formaggi italiani all’insaputa dei consumatori. Le cagliate e i semilavorati provengono soprattutto dai Paesi dell’Est Europa. Grazie all’obbligo d’indicazione d’origine sull’etichetta i consumatori potranno sostenere l’economia locale, perché sapranno sempre se il latte impiegato nei prodotti acquistati proviene o meno da allevamenti italiani.