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Thomascristian Botoaga Grama, 33enne rumeno con cittadinanza italiana, residente a Bucarest, in Romania, è stato arrestato nell’ambito di un’operazione condotta dalla Guardia di Finanza per mettere fine ad un giro di fatture false nel commercio di materiali ferrosi.

L’uomo era in grado di compiere diversi viaggi tra l’est Europa e Brescia per trasportare centinaia di migliaia di euro. Tanto che nel marzo del 2015 era già stato bloccato al confine tra Italia e Slovenia con più di 145 mila euro in contanti. La Guardia di Finanza di Brescia lo teneva sott’occhio dopo che era stato coinvolto in un’inchiesta. Alla fine di novembre, infatti, era stata scoperta un’associazione a delinquere finalizzata a commettere vari reati fiscali con altre quattro persone, tutte finite in manette. Le accuse vanno dall’emissione e annotazione di fatture fittizie ed occultamento delle scritture contabili, riciclaggio dei proventi illeciti con l’aggravante della transnazionalità. In pratica, le Fiamme Gialle avevano scoperto il sodalizio criminale alla guida del quale c’erano un padre e il figlio. I controlli su di loro avevano portato ad accertare 165 milioni di euro di fatture false e contanti retrocessi per 20 milioni. Tra loro c’era anche Grama che avrebbe dovuto ricevere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, ma era latitante e irraggiungibile in Italia. Poi l’operazione “Transilvania”, che ha riguardato anche Romania, Ungheria e Ucraina, è andata avanti fino al nuovo arresto