Sarà giudicato con il rito abbreviato (che gli consentirà uno sconto di un terzo della pena massima, ovvero, l’ergastolo) Giulio Cadei, l’uomo che il 16 novembre di un anno fa, uccise a calci e pugni, dopo l’ennesima lite, la compagna Simona Simonini, nella loro abitazione di Provaglio d’Iseo.

Ieri la decisione, da parte del Giudice dell’udienza preliminare del tribunale bresciano, Elena Stefana, di accogliere la richiesta dell’avvocato di Elio Cadei. Il processo si terrà dopo la conclusione della perizia psichiatrica che verrà conferita al perito incaricato e che verrà consegnata a febbraio. La cronaca racconta che nella notte tra il 15 ed il 16 novembre scorso, i due conviventi diedero vita ad una lite furibonda, alimentata da alcol e psicofarmaci. La donna morì a causa delle violente percosse effettuate dal Cadei. Il suo avvocato, Giafranco Abate, ha dichiarato che “Quello che emerge dalle consulenze fatte nel corso delle indagini, e che il giudice ha deciso di prendere in considerazione, è che Cadei al momento della morte di Simona Simonini non era completamente nel pieno delle proprie facoltà”. (foto tratta dall’archivio del Giornale di Brescia)

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