Oggi, l’Associazione Oltre Noi dell’Alto Sebino celebra il tradizionale pranzo sociale nell’approssimarsi delle festività natalizie. Quest’anno, l’appuntamento ricorda anche i vent’anni della costituzione del sodalizio, perché la nascita dell’Associazione che raggruppa le famiglie dei disabili della zona dell’alto lago, risale al 2003 “Anno Internazionale delle disabilità”
Dopo vent’anni è giunto il momento di fare un bilancio che comporta due diverse interpretazioni. La prima, positivissima, riguarda i processi di sollievo adottati per dare sollievo, appunto, ai genitori e iniziare un percorso di autogestione dei portatori d’handicap al di fuori dell’ambito familiare. La seconda, negativissima, che riguarda la creazione di appartamenti protetti e liberi da barriere architettoniche in cui il disabile possa vivere la sua vita parzialmente autonoma anche quando i genitori non ci sono più o non hanno più la forza di seguire il figlio.
E, su questo secondo aspetto, la responsabilità cade totalmente sulla politica che non è stata capace – in vent’anni appunto – di dare una risposta agli accorati appelli delle famiglie che hanno ottenuto fiumi di parole e assicurazioni, ma in concreto non hanno ricevuto nulla: E, all’orizzonte, non ci sono segnali di modificare questo atteggiamento. Ma i genitori non demordono e oggi, rinnovano l’impegno a raggiungere, costi quel che costi, il traguardo che vent’anni fa sembrava facile da tagliare, ma che si è dimostrato più difficile che scalare il Monte Bianco. Un percorso tutto in salita, ma con una convinzione; giunti in cima alla vetta il panorama è stupendo
Nella foto i ragazzi disabili che trascorrono una giornata all’Archeopark
