In seguito ad una campagna mediatica pressante l’olio di palma è stato demonizzato, tanto che molti produttori di generi alimentari hanno deciso di pubblicizzare i loro prodotti con la dicitura “senza olio di palma”.
Cerchiamo quindi, nel limite del possibile e dello scibile di fare un pò di chiarezza. In passato sulle etichette alimentari, l’olio di palma poteva essere descritto con il termine generico di “grassi vegetali” o “olio vegetale”. Dal 2014, secondo una normativa della unione europea non è più consentito usare diciture generiche e quindi sull’etichetta c’è l’obbligo di scrivere olio di palma.
L’olio di palma si ricava dai frutti dell’omonima pianta, di origine africana, e si ottiene dalla spremitura della polpa del frutto, va distinto dall’olio di palmisto che si ottiene invece dalla spremitura dei semi. la differenza tra i 2 è innanzitutto il colore, l’olio si palma è rosso perchè ricco di carotenoidi che hanno un’azione anti ossidante, l’olio di palmisto ha invece un colore giallo, diverso è anche il contenuto in grassi saturi che sono quelli più dannosi per la salute ed il metabolismo lipidico: l’olio di palma ne contiene circa il 40% mentre l’olio di palmisto ne contiene più dell’80% , tanto che è definito più un grasso che un olio perchè a temperatura ambiente ha una consistenza solida. L’olio di palma ha una buona sapidità ed un basso costo di produzione per cui viene utilizzato spesso nella industria alimentare, soprattutto dolciaria, per questo utilizzo però deve subire un processo di raffinazione che gli fa perdere i componenti più utili per la salute che sono i carotenoidi, tanto che perde il suo caratteristico colore rosso e diventa incolore, una volta raffinato però l’olio di palma contiene più del 38% di acido oleico ed è quindi l’olio più ricco di acido oleico dopo solo l’olio d’oliva. L’acido oleico è un grasso monoinsaturo di tipo omega 9 che è utile per il metabolismo lipidico del nostro organismo.
La recente pressante campagna mediatica è derivata dal fatto che ci si è resi conto, proprio a causa o per merito della direttiva della unione europea, della grande diffusione dell’olio di palma, ciò dovuto anche alla demonizzazione di altri grassi, come il burro, e l’olio di soia malvisto perchè spesso ottenuto da prodotti OGM.
Per quanto riguarda gli effetti sulla salute, non esistono dati scientifici che dimostrino che l’olio di palma possa essere dannoso per il nostro organismo, quanto meno non più di altri grassi che contengano un’analoga percentuale di grassi saturi come per esempio il burro. E’ ovvio comunque che il consumo di tali tipi di grassi debba essere limitato, soprattutto in età pediatrica, per prevenire obesità e cardiopatie.
Abbiamo accennato anche all’olio,extravergine di oliva che è tale quando si ottiene dalla spremitura delle olive con mezzi meccanici a freddo. E’ l’olio in assoluto più ricco di acido oleico con una media intorno al 75%, c’è anche da sottolineare il fatto che l’acidità dell’olio di oliva aumenta con l’aumento del contenuto di acido oleico e l’olio di oliva viene considerato migliore dal punto di vista del sapore, quanto più bassa è la sua acidità. In definitiva possiamo anche asserire che più l’olio di oliva è buono dal punto di vista della palatabilità meno è il contenuto del grasso più utile alla salute, che è appunto l’acido oleico. L’olio extravergine di oliva è un alimento molto valido in quanto ricco anche di vitamina E e di antiossidanti, ma come per tutti gli oli va considerato che sono gli alimenti in assoluto a maggior contenuto calorico. L’olio extravergine di oliva, per esempio ha un contenuto calorico di 900 Kcal per 100 g, quasi il doppio della più nota crema spalmabile al cioccolato. quindi visto che nelle diete sono inserite spesso anche tre porzioni di verdura, dobbiamo fare attenzione a non abbondare con l’olio come condimento delle verdure.