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Nuovi parcheggi a Sulzano: Legambiente contraria

Legambiente si dichiara nettamente contraria al progetto predisposto dall’amministrazione di Sulzano di realizzare un megaparcheggio di 300 posti nell’ara dell’ex vivaio. La contrarietà al progetto è stata ribadita attraverso un comuinivcato che pubblichiamo

Un nuovo progetto di 300 nuovi parcheggi privati nell’area ex vivaio è ciò che è emerso dall’interpellanza presentata nell’ultimo consiglio comunale di Sulzano dalla minoranza.

Dopo la recente decisione della giunta comunale di realizzare sotto piazza Unità d’Italia un maxi-parcheggio interrato di oltre 100 posti auto, su due piani (originariamente erano tre), ora si apprende che si vogliono realizzare altri 300 nuovi posti auto. Nel frattempo si stanno completando anche 50 parcheggi in via Molini. Tutto ciò è in contrasto con le priorità ambientali di riduzione del traffico e dell’inquinamento da co2 e con gli obiettivi di crescita del turismo sostenibile sul lago. Sulzano si sta sempre più caratterizzando come base logistica per Montisola. Il contrario della filosofia, basata su un turismo lento, poco invasivo, con spostamenti per lo più in bicicletta, a piedi e in treno. Con il nuovo maxi parcheggio privato peggiorerà la qualità vita del paese. Sulzano  già dispone di ben 1.200  parcheggi (dati PGT), 665 pubblici e 535 privati. 400 nuovi stalli nel centro del paese, aumenteranno i picchi di traffico del sabato e della domenica e incoraggeranno solo il “mordi e fuggi” non sostenibile ambientalmente. Sulzano sta pagando a caro prezzo l’essere non una bella meta da visitare con il suo fantastico retroterra (S.Fermo, Nistisino, S.Maria,Valeriana), ma un parcheggio per Monteisola. La mobilità nei paesi rivieraschi del lago deve essere programmata non da ogni campanile ma sulla base di un piano che punti sul trasporto pubblico e che coinvolga anche Monteisola, che si deve far carico delle conseguenze che provocano i flussi dei visitatori e farsi carico dei costi delle infrastrutture pubbliche e dei disagi provocati trasferendo una quota della tassa di sbarco ai Comuni che subiscono maggiori disagi.

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