Il colesterolo è un grasso presente in tutto l’organismo, nel sangue e in tutti i tessuti. In quantità fisiologiche è necessario in quanto è uno dei principali componenti delle membrane di tutte le cellule, inoltre dal colesterolo deriva la sintesi di tutti gli ormoni sessuali, sia maschili che femminili.
Anche la vitamina D, fondamentale per la salute delle nostre ossa, deriva dal colesterolo. Una sua eccessiva presenza nel sangue è però deleteria.
Il colesterolo in eccesso, infatti, può causare la formazione di depositi di grasso nei vasi sanguigni, detti anche placche aterosclerotiche, che a loro volta contribuiscono a restringerne il lume, provocando infarto e ictus per ostruzione al passaggio del sangue. Nel sangue si trovano diversi tipi di colesterolo i 2 principali sono il colesterolo cattivo o LDL (Low Density Lipoprotein), responsabile della formazione delle placche aterosclerotiche nelle pareti arteriose e il colesterolo buono o HDL (High Density Lipoprotein), definito anche colesterolo spazzino in quanto è in grado di ridurre la concentrazione del colesterolo cattivo. Leggendo gli esami del sangue solitamente troviamo 3 tipi di grassi: il colesterolo totale, il colesterolo HDL e i trigliceridi. Solitamente non troviamo invece il valore del colesterolo LDL che si può però ottenere con una semplice formula: COLESTEROLO LDL = COLESTEROLO TOTALE–COLESTEROLO HDL–TRIGLICERIDI: 5.
Una novità è che i valori limite considerati a rischio continuano a diminuire sia per quanto riguarda il colesterolo totale che il colesterolo LDL. All’inizio il valore limite oltre il quale il colesterolo si considerava pericoloso era di ben 300 mg/dl. Sappiamo tutti che poi tale limite è stato abbassato attorno a 250, adesso a 200.
Un’altra novità è che attualmente il messaggio universalmente accettato da tutte le associazioni nazionali e mondiali dei cardiologi è: “lower is better” ovvero “più basso è meglio è”.
Per quanto riguarda il colesterolo LDL, le linee guida della Società Europea di Cardiologia (Esc) e l’American College of Cardiology indicano un range che in precedenza era < 130 e attualmente va da 70 a 90 milligrammi per decilitro di colesterolo LDL dove 70 è indicato per i pazienti ad alto rischio, cioè che presentano anche altri fattori di rischio; e 90 per tutti gli altri.
Il colesterolo presente nel sangue in parte viene introdotto con la dieta ma per la maggior parte viene sintetizzato dal fegato
Per mantenere un livello adeguato di colesterolo nel sangue il primo intervento consiste in una dieta adeguata che corrisponde alla nostra dieta mediterranea, basata su un basso contenuto di grassi animali dando la preferenza a quelli vegetali come l’olio extravergine di oliva anziché il burro, verdura a volontà. Per quanto riguarda la carne rossa, massimo una volta a settimana, utile invece dare la preferenza alla carne di pesce (non molluschi o crostacei che sono invece ricchi di colesterolo) che è anche ricca di acidi grassi omega 3 che hanno un effetto positivo sul metabolismo lipidico.
L’attività motoria è poi l’unico metodo per alzare il colesterolo buono HDL.
Quando però la dieta ed il movimento non sono sufficienti è necessario ricorrere ai farmaci.
Esistono 2 tipi di farmaci per l’ipercolesterolemia: le statine che inibiscono un enzima necessario per la sintesi epatica e l’ezetimibe che inibisce l’assorbimento intestinale del colesterolo. Abbastanza spesso le statine hanno effetti collaterali, i più frequenti sono i dolori muscolari, soprattutto se si somministrano alti dosaggi di statine. Da non molto tempo sono in commercio farmaci in cui le statine più potenti sono associate all’ezetimibe.
Questa associazione è molto adeguata perché il sinergismo d’azione consente di ridurre il dosaggio delle statine e quindi di ridurre la frequenza e l’intensità degli effetti collaterali.
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