Cinque ragazze, quasi tutte dell’Est Europa e una colombiana di 58 anni, sono state individuate in in un night di Incudine dove attiravano clienti per “aiutarli” a consumare bevande e quindi offrendosi a pagamento per “consumare” prestazioni intime.
Le donne ogni sera venivano accompagnate nel locale a bordo di un furgone: al termine della serata dividevano i guadagni delle proprie prestazioni personali con una donna rumena di 41 anni e il suo aiutante, un italiano di 60 anni, gestori del night. I due sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di sfruttamento della prostituzione dopo il blitz nella notte tra sabato 3 e domenica 4. I locali del night sono di proprietà di una pensionata che abita nello stesso stabile e che è risultata estranea ai fatti. Per questo il locale non è stato sottoposto a sequestro anche se l’attività resterà chiusa. Secondo le indagini dei carabinieri di Ponte di Legno, coordinati dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani, il giro di prostituzione andava avanti da anni. Le contestazioni sono relative agli ultimi mesi dopo che il locale era stato tenuto sotto osservazione. Sembra che il gruppo di ragazze guadagnasse anche 500 euro a sera ed erano sempre numerosi i clienti pronti a pagare prestazioni “particolari”. La rumena titolare dell’attività teneva un registro con i guadagni di ogni singola ragazza che si prostituiva; la “maitresse” selezionava le sue ragazze soprattutto tra le sue connazionali, tutte maggiorenni. Nell’elenco trovato dai militari accanto alle cifre percepite c’erano anche i nomi di clienti, dai ragazzi ai pensionati, che arrivavano a Incudine da ogni paese della Valle Camonica.