Si avvicina l’estate, periodo dell’anno durante il quale tutti noi in modo volontario o involontario siamo più esposti ai raggi solari, e l’eccessiva esposizione ai raggi solari è sicuramente il fattore di rischio più importante per lo sviluppo del melanoma.
Il melanoma è un tumore maligno della pelle che deriva dai melanociti, cellule che producono melanina, può insorgere ex novo su pelle normale o può derivare dalla degenerazione di un preesistente nevo volgarmente chiamato neo. Il nevo è un tumore benigno della pelle con accumulo di melanociti e melanina sottocutanei. Forse più ancora che per altre patologie, per il melanoma è fondamentale la prevenzione ed una diagnosi precoce, perchè, se preso in fase iniziale, un semplice intervento locale di asportazione porta ad una risoluzione completa del problema, un melanoma in fase avanzata ha invece una prognosi molto infausta, in quanto ha una elevata tendenza a dare metastasi a distanza. La prevenzione consiste nell’evitare una eccessiva esposizione ai raggi solari e nel proteggersi con una crema ad alta protezione. Il rischio è più elevato in persone con fototipo 1 2 e 3. Le persone che hanno questi fototipi hanno occhi azzurri o verdi chiari, capelli rossi, biondi o castani chiari, pelle chiara con parecchie lentiggini, abbronzatura assente o lievemente dorata ed elevata tendenza alle ustioni solari. Particolare attenzione nei bambini nei quali vanno usate, almeno nei primi giorni di esposizione solare creme a schermo totale. Le ustioni solari in età pediatrica aumentano infatti grandemente il rischio di sviluppo di un melanoma in età adulta. Molto importante oltre alla prevenzione è la diagnosi precoce. Questa è possibile con una attenta osservazione periodica della pelle, nei soggetti a rischio, soprattutto per evidenziare eventuali modificazioni di nevi preesistenti che possono rappresentare la fase iniziale di viraggio verso un melanoma, e procedere quindi alla eventuale asportazione del nevo a rischio. L’attenta osservazione la si può fare sottoponendosi a periodiche visite dermatologiche con l’ausilio del dermatoscopio ad epiluminescenza, si tratta di uno strumento dotato di una lente di ingrandimento ed in grado di proiettare una luce ad incidenza diretta che aumenta la possibilità di individuare i primi segni di trasformazione di un nevo. Ma è anche fondamentale una auto osservazione periodica della propria pelle e dei propri nevi, tenendo presente l’ABCDE del melanoma, che raccoglie delle semplici regole da seguire a proposito delle caratteristiche dei nevi sospetti per una degenerazione in melanoma. A significa Asimmetria : se tiriamo una linea che passa per il centro del nevo, le due metà sono nettamente diverse. B sta per Bordi che nel melanoma e nei nevi sospetti sono anfrattuosi e frastagliati. C sta per Colore che è sospetto se non è uniforme, con zone più scure alternate a zone più chiare. D sta per dimensioni, deve insospettire una formazione pigmentata di dimensioni superiori ai 6 mm. E sta per Evoluzione nel senso che la crescita del melanoma è molto più rapida di quella di un nevo normale e può avvenire superficialmente, in senso orizzontale o in profondità, in senso verticale in caso di melanoma nodulare.