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La valle che lavora: venerdì 9 febbraio in CGIL un incontro pubblico

Neodecortech di Filago, interrotte le trattative per il premio

Tempi di rinnovo che si allungano e proposte che non tutelano i lavoratori: è ferma e non dà cenni di ripresa la trattativa sul premio di risultato tra sindacati e rappresentanti aziendali alla Neodecortech spa di Filago. La direzione propone la modifica dei parametri per il calcolo del premio, senza un corrispettivo economico adeguato. L’ultimo incontro ufficiale fra le parti si è tenuto il 30 maggio e dal 3 giugno è aperto uno stato di agitazione con il blocco degli straordinari.

Fino a metà mese si è tentato di riavviare il confronto, senza alcun esito positivo. Il 15 giugno, infatti, si è chiuso il periodo utile per depositare l’accordo sul nuovo premio con la possibilità di usufruire della detassazione.

Nell’azienda di Filago, che occupa circa 190 persone specializzate nella produzione di carta decorativa, all’orizzonte si profilano ora ulteriori forme di protesta, tra cui non si esclude lo sciopero. A decidere se incrociare le braccia saranno, la prossima settimana, i lavoratori che si riuniranno in assemblea.

“Come organizzazioni sindacali già a dicembre avevamo iniziato a chiedere un confronto con la direzione per discutere il rinnovo triennale del premio di risultato. L’azienda aveva fissato un primo incontro per lo scorso marzo, cioè a distanza di tre mesi dalla nostra richiesta”, hanno spiegato oggi Tobia Perini di SLC-CGIL, Giuseppe Autiero di FISTEL-CISL e Bruno Locatelli di UILCOM-UIL di Bergamo. “In quell’occasione ci erano stati forniti dati sull’andamento del sito produttivo, che sono stati la base della formulazione, insieme ai nostri delegati Rsu, della nostra proposta. Poi, però, nel successivo confronto di aprile ci è stato comunicato che quei dati erano completamente errati, e che dunque c’era meno margine di discussione per il rinnovo del premio. Questo ha portato un certo risentimento tra i dipendenti. Inoltre, i rappresentanti aziendali hanno avanzato altre richieste, ad esempio in tema di parametri per la malattia, che abbiamo ritenuto fortemente lesive dei diritti dei lavoratori”.

“Nei giorni scorsi, prima del 15 giugno, abbiamo provato comunque a far ripartire il confronto con l’azienda, che si è però dimostrata estremamente rigida. È il momento dunque per decidere quali ulteriori modalità di protesta adottare, sciopero compreso”, concludono i tre sindacalisti.

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