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L’appuntamento in piazza Citta’ di Lombardia (sede della Giunta regionale) con la banda ‘Associazione Musicale Santa Cecilia Besana in Brianza’, non e’ stato annullato, e’ solo rimandato. Nell’attesa dell’iniziativa, si lavora gia’ ad un percorso di riorganizzazione del comparto bandistico, su cui pesa la riforma del Terzo settore.

Ad assicurare tale progetto, l’assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, intervenuto questa mattina a Palazzo Pirelli, in occasione della presentazione della XVIII edizione del ‘Festival bandistico internazionale Besana Brianza’ che avra’ luogo dal 3 al 7 luglio. “E’ doveroso che la Regione riconosca l’eccellenza, il vostro talento e l’alto livello qualitativo delle vostre prestazioni – ha sottolineato Galli -, la cui testimonianza e’ che questo Festival e’ ormai arrivato alla XVIII edizione, numero ragguardevole e significativo, che poche manifestazioni riescono a raggiungere”. “Da parte della Regione c’e’ attenzione e sensibilita’ nei confronti dell’intero settore bandistico – ha confermato l’assessore – perche’ e’ necessario trovare la strada giusta per riorganizzarlo complessivamente, magari cercando di costituire un albo delle associazioni bandistiche, per innalzare l’offerta complessiva e renderla anche omogenea, a fronte alle oltre 300 realta’ associative, molto disomogenee al proprio interno”. Lo stesso Assessore ha inoltre dichiarato di aver gia’ fatto dei tavoli per la riorganizzazione complessiva del settore. Circa un mese fa, e’ stata approvata, in aula, all’unanimita’, una mozione che ha consentito di avere il mandato del Consiglio per intervenire nel settore, cui e’seguito, ieri, un Ordine del giorno al Bilancio del Consiglio. “Le realta’ bandistiche rappresentano davvero l’espressione della cultura e delle tradizioni delle comunita’ territoriali”, ha concluso. “Sono uno degli strumenti privilegiati e piu’ incisivi per la valorizzazione dell’identita’ culturale di un territorio e diventa necessario far si’ che siano sempre piu’ riconosciute nella loro missione civile oltre che culturale”.