È N.ex.t il progetto vincitore della 13^ edizione Start Cup Bergamo 2023, la business plan competition organizzata dal Center for Young and Family Enterprise (CYFE), Centro di ricerca dell’Università degli studi di Bergamo, col supporto dei prorettorati alla Terza Missione e ai Rapporti col Territorio e alla Didattica, Orientamento e Placement, e con il contributo di attori del territorio, la cui finale si è tenuta – nella cornice del festival di divulgazione scientifica BergamoScienza – nel pomeriggio del 9 ottobre 2023 presso l’Aula Magna di Sant’Agostino.
Sul podio del percorso di formazione imprenditoriale di UniBg – grazie al quale i team partecipanti alla competizione hanno sviluppato il proprio progetto di impresa – insieme al progetto vincitore N.ex.t, prima società di formazione e consulenza philosophy-based che recupera strumenti, metodi ed esercizi pratici elaborati nei secoli dalla filosofia e li mette a servizio degli imprenditori per affiancare le aziende nel processo di crescita, il progetto SafeLights, secondo classificato, applicativo per dispositivi mobili che aspira a migliorare la sicurezza stradale sfruttando la fotocamera dello smartphone per rilevare e comunicare lo stato dei semafori e avvisare l’utente della presenza di mezzi di emergenza nelle vicinanze, vincitore anche del Premio speciale Fondazione Pesenti al progetto col più alto contenuto di sostenibilità e impatto sociale. Terzo classificato il progetto KREA, piattaforma innovativa che collega Kreators (artisti indipendenti) ai consumatori finali e che offre ai Kreators un ambiente in cui possono personalizzare modelli 3D di capi di abbigliamento blanks, con possibilità di personalizzazione mai viste prima.
“È indubbio che il crescente interesse degli studenti italiani verso la carriera imprenditoriale – spiega Tommaso Minola, Direttore del CYFE dell’Università degli studi di Bergamo – rappresenti un’opportunità per gli attori dell’ecosistema imprenditoriale e dell’innovazione, quali acceleratori e investitori seed o early stage. Anche le imprese giocano già ora un ruolo cruciale nel supportare gli imprenditori di domani, fornendo loro le competenze e conoscenze pratiche necessarie a crescere; allo stesso tempo, stimolare skill imprenditoriali al proprio interno, offre alle imprese una strada per affrontare la sfida dell’attrattività, ovvero la capacità di trattenere i talenti. Non si tratta quindi solamente di avere più imprenditori, ma di stimolare l’imprenditività in chiunque, qualsiasi sia il proprio percorso di vita. In quest’ottica, le università sono sempre più incentivate ad avviare nuovi programmi e corsi di imprenditorialità, anche e soprattutto, per studenti provenienti da discipline diverse da Economia e Management. Questi elementi, emersi anche grazie alla più recente edizione del progetto di ricerca internazionale GUESSS – Global University Entrepreneurial Spirit Sudents’ Survey, coordinato dal CYFE per l’Italia, trovano spazio nell’ormai storica e consolidata organizzazione di Start Cup Bergamo che, dal 2010, stimola e valorizza le idee dei giovani studenti universitari.”
”Start Cup è un momento prezioso che, come abbiamo visto quest’oggi, fa incontrare la vivacità e la creatività dei nostri studenti, la solidità scientifica-culturale della faculty e l’ecosistema locale dell’innovazione – afferma Sergio Cavalieri, Rettore dell’Università degli studi di Bergamo –. È giunto il momento di far “scalare” la proposta di UniBg in questo ambito: ce lo chiedono gli studenti, in cerca di esperienze didattiche ricche e interattive e ce lo chiedono le imprese e gli attori dell’ecosistema regionale. Per questo stiamo preparando un’iniziativa di Ateneo che, a partire dall’anno accademico appena iniziato, implementerà una visione di Entrepreneurial University, fatta di laboratori e corsi interattivi per gli studenti di tutte le Lauree Magistrali dell’Ateneo. È anche una grande opportunità per le imprese del territorio che potranno contribuire con interventi didattici, fornire idee da testare o supportare gli studenti nel validare le proprie, entrando quindi in contatto con talenti e progetti innovativi.”
I team partecipanti, oltre a raccontare la propria idea nel canonico pitch di 3 minuti, nell’evento finale hanno avuto l’occasione di raccontare la loro esperienza personale durante il percorso di formazione, in dialogo con Lorenzo Migliorati (professore associato di sociologia dei processi culturali, UniBg). Mentre la giuria si è ritirata a deliberare la graduatoria e i progetti vincitori dei premi speciali, si è tenuta una tavola rotonda sul tema dell’innovazione nelle industrie creative e turistico-culturali moderata da Stefano Tomelleri (Prorettore alla Progettazione partecipata di Ateneo, UniBg), alla quale sono intervenuti Erika Locatelli, imprenditrice e direttrice di Out of Italy, Francesco Micheli, direttore artistico del festival Donizetti Opera, Mauro Sampellegrini, Innovation Manager presso Sistema Moda Italia.
Start Cup Bergamo
Start Cup Bergamo è il progetto di formazione imprenditoriale dell’Università degli studi di Bergamo, giunto nel 2023 alla 13^ edizione.
Il progetto formativo è realizzato col contributo scientifico dei diversi Dipartimenti dell’Ateneo, coordinati dal Centro di Ricerca di Ateneo CYFE (Center for Young and Family Enterprise), col supporto dei prorettorati alla Terza Missione e ai Rapporti col Territorio e alla Didattica, Orientamento e Placement, e col supporto tecnico-amministrativo del Servizio Ricerca e Terza Missione.
Il progetto Start Cup Bergamo si articola in due fasi consecutive: Start Cup School e Start Cup Competition.
Dal 2010 hanno partecipato al percorso Start Cup Bergamo 366 Idee d’impresa,
991 studenti, 176 Business Plan consegnati e sono nate 34 start-up create e operanti sul mercato. La 13^ edizione si è caratterizzata da 22 Idee d’impresa, 83 studenti, 13 Business Plan consegnati.
Start Cup Bergamo è supportata dai seguenti attori dell’ecosistema dell’innovazione lombardo: Associazione IBAN, BergamoScienza, Bergamo Sviluppo, Confindustria Bergamo, Jacobacci & Partners. Sponsor dell’iniziativa sono Intesa Sanpaolo, Fondazione Pesenti, Gruppo Vitali, Fondazione Lombardini.
L’UNIVERSITÀ, TERRENO FERTILE PER GRANDI IDEE D’IMPRESA. IL PROGETTO DI RICERCA INTERNAZIONALE “GUESSS”, COORDINATO DAL CYFE DI UNIBG PER L’ITALIA, FOTOGRAFA IL FENOMENO DELL’IMPRENDITORIALITÀ STUDENTESCA
Le cosiddette student startup rappresentano un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi. Proprio per studiare in maniera approfondita e sistematica il fenomeno dell’imprenditorialità studentesca, nasce nel 2003 il progetto di ricerca internazionale GUESSS – Global University Entrepreneurial Spirit Students’ Survey, il più grande osservatorio mondiale sugli studenti universitari al quale, nella sua nona edizione, pubblicata a fine 2022, hanno partecipato 58 Paesi con oltre 267.000 risposte completate.
Per l’Italia sono stati raccolti dati su 3.294 studenti provenienti da oltre 31 Università (campione non rappresentativo). In particolare, per quanto riguarda l’Italia, GUESSS è coordinato dal Center for Young and Family Enterprise (CYFE) dell’Università degli studi di Bergamo, che si occupa di divulgare l’iniziativa ai rappresentanti delle università partner con il supporto del board italiano, che a loro volta distribuiscono il questionario agli studenti delle loro università.
I RISULTATI DELL’ULTIMA EDIZIONE DELL’INDAGINE, consultabile all’indirizzo https://www.guesssurvey.org/
Per quanto riguarda l’ultima edizione italiana, la maggior parte degli intervistati che hanno completato il questionario sono maschi (51,8%), iscritti a facoltà nell’ambito delle Scienze Naturali e Applicate (45,5%), seguiti da studenti provenienti da Business e Economia (31,9 %) e da Scienze Sociali (18,3%); per la maggior parte iscritti a un corso di laurea triennale (63,1%) o magistrale (34,6%) (la restante parte è composta da iscritti a corsi a ciclo unico o dottorati).
Per quanto riguarda l’inclinazione all’imprenditorialità degli studenti universitari, i risultati dell’indagine evidenziano come, mentre subito dopo aver finito gli studi gli studenti preferiscono lavorare per una grande impresa (24,7%) piuttosto che diventare imprenditori (12,3%), a 5 anni dalla laurea la situazione si inverte (29,2% indica una carriera imprenditoriale mentre il 23,4% una carriera lavorativa presso una grande impresa). Le suddette aspirazioni di carriera variano a seconda del genere femminile o maschile degli studenti e della provenienza in termini di ambiti di studio.
La percentuale di imprenditori nascenti – coloro che hanno svolto concretamente una o più attività chiave per avviare la propria attività d’impresa – si attesta al 16,1% degli intervistati, mentre coloro che hanno già avviato un’attività imprenditoriale sono il 6,9% degli intervistati. Entrambe le percentuali risultano essere inferiori rispetto alla media globale degli imprenditori nascenti (28,4%) e attivi (10,8%), ma in linea con le statistiche europee (rispettivamente 18,3% e 6,5%). Sia nel caso di imprenditori nascenti che attivi, la maggior parte sono di genere maschile (rispettivamente 66,8% e 66,7%). Considerando l’ambito di studi degli imprenditori nascenti, la maggior parte di loro sono iscritti a un corso di studio in Scienze Naturali e Applicate (41,9%), seguiti da studenti iscritti in Economia e Management (37,7%); per quanto riguarda gli imprenditori attivi, la maggior parte sono studenti di Economia e Management (44,1%), seguiti da studenti provenienti da Scienze Naturali e Applicate (34,8%).
Attualmente, il 55,5% degli studenti italiani non ha mai frequentato un corso di imprenditorialità (in linea con il campione globale). In linea con questo, il clima universitario viene percepito dagli studenti italiani come “imprenditoriale” in misura di gran lunga inferiore rispetto a quello percepito dal campione globale (la media italiana è 3,8 contro la media globale pari a 4,4 in una scala da 1 a 7). Pare invece che maggiore livello di supporto venga offerto dai compagni di corso, dagli amici e dalla famiglia (la media italiana è 5,5 e quella globale pari a 5,7 in una scala da 1 a 7).
Nei settori del turismo, della cultura e delle industrie creative, il tasso di studenti che sono nascenti è in Italia pari a 0,85% (media EU: 1,03%); il tasso di studenti che sono attivi è in Italia pari a 0,67% (media EU: 0,38%). Gli studenti italiani che sviluppano impresa in questi settori riportano minore propensione al rischio nella scelta del lavoro, minore livello di benessere personale e percepiscono l’ambiente universitario come leggermente meno stimolante la creatività e l’imprenditorialità rispetto ai colleghi del resto d’Europa.