(Adnkronos) –
Elon Musk conferma l'intenzione di lasciare l'incarico nell'Amministrazione Trump. "Ora che il mio periodo in qualità di Special Government Employee si avvia a conclusione, vorrei ringraziare il presidente Trump per l'opportunità di ridurre gli sprechi", ha scritto in un post su X, riferendosi all'incarico che prevede un tempo massimo di 130 giorni. "La missione del Doge non farà che rafforzarsi nel tempo, diventando uno stile di vita nel governo", ha aggiunto con toni ben differenti rispetto all'intervista alla Cbs in cui si è detto "deluso" dalla nuova legge di bilancio voluta da Trump. "Un disegno di legge può essere grande, oppure può essere bello. Ma non so se possa essere entrambe le cose", aveva detto Musk nell'intervista, affermando che la legge incrementa il deficit degli Stati Uniti e compromette la missione di Doge. Questo annuncio giunge in concomitanza con la pubblicazione dei risultati finanziari del primo trimestre 2025 di Tesla, che mostrano un calo del 71% del reddito netto anno su anno. Gli analisti attribuiscono parte di questo calo al danno reputazionale causato dalle attività politiche di Musk in qualità di capo del Doge. L'annuncio di Musk rappresenta una significativa rottura in una relazione precedentemente considerata indissolubile. Dal luglio 2024, anno in cui ha pubblicamente appoggiato Trump e ha contribuito con oltre 250 milioni di dollari alla sua campagna, Musk ha mantenuto una posizione di rilievo al fianco del presidente. Ha ricoperto ruoli chiave durante l'intero ciclo elettorale, trascorrendo persino la notte delle elezioni presso la residenza di Trump a Mar-a-Lago. La sua influenza è ulteriormente aumentata con la nomina a co-leader di un nuovo gruppo consultivo, insieme a Vivek Ramaswamy, incaricato di ridurre la burocrazia federale. La loro collaborazione si è consolidata attraverso numerose apparizioni pubbliche, che spaziano da Musk con un cappello MAGA ai comizi di Trump, a visite congiunte ai lanci di SpaceX e a conferenze politiche. A ulteriore dimostrazione del suo impegno nella missione di "tagliare" la spesa pubblica, Musk ha brandito una motosega al CPAC, ricevuta in dono dal presidente argentino Milei. Tuttavia, col tempo, si sono manifestate delle divergenze. Musk ha subito critiche per la sua crescente influenza a Washington, e le azioni di Tesla hanno risentito delle preoccupazioni legate al suo coinvolgimento politico. Agli inizi di maggio, Musk ha manifestato l'intenzione di riconcentrarsi sulle sue attività imprenditoriali, tra cui Tesla e SpaceX. La divergenza tra i due si è accentuata dopo che Trump ha ignorato la raccomandazione di Musk per il ruolo di Segretario al Tesoro, optando per una diversa collocazione all'interno del gabinetto. Le recenti dichiarazioni di Musk, critiche nei confronti del principale disegno di legge di spesa del presidente, hanno evidenziato l'allargamento del divario ideologico. In risposta ai commenti di Musk, la Casa Bianca ha cercato di minimizzare la frattura. Il vice capo di gabinetto di Trump, Stephen Miller, ha precisato che il "Big Beautiful Bill" non è un disegno di legge di bilancio formale, e che i tagli guidati da Doge richiederebbero una legislazione separata a causa delle regole del Senato. Nonostante Musk insista sulla natura ordinaria della sua partenza, le ripercussioni politiche hanno messo in luce la crescente divergenza tra l'agenda populista di Trump e il conservatorismo fiscale che Musk in precedenza sosteneva. La possibilità di una riconciliazione, o se invece l'uscita di Musk segnerà una rottura definitiva, rimane incerta. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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