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MUSEO DELLA BASILICA, A GANDINO STRAORDINARI RICCHI DI CULTURA

Alzi la mano chi non ha apprezzato nel corso di una visita turistica l’ingresso al fresco nella serena ricchezza di una chiesa o di un museo, attorniato da bellezze inestimabili da ammirare e apprezzare. Un sollievo non banale che caratterizza a Gandino la proposta del Museo della Basilica, che fino a domenica 18 agosto propone aperture straordinarie e prolungate grazie ai volontari del Gruppo “Amici del Museo”.
In questi giorni la comunità retta dal prevosto don Ferruccio Garghentini celebra la festività dell’Assunta e ricorda fra l’altro il Centenario della pala dell’Altare maggiore della Basilica, dipinta nel 1924 da pittore gandinese Ponziano Loverini, già direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo.
Il Museo di arte sacra sará aperto straordinariamente ogni mattina dalle 9 alle 11 e al pomeriggio dalle 14:30 alle 17:30 con visite guidate
Il Museo della Basilica, destinato a raccogliere le numerose opere d’arte della parrocchia, fu inaugurato nel 1929, tra i primi nel suo genere e fortemente caldeggiato anche da mons. Angelo Roncalli poi S.Giovanni XXIII Papa. Conserva principalmente gli straordinari tesori che i mercanti e le nobili famiglie hanno donato alle chiese gandinesi e sopratutto alla Basilica di S.Maria Assunta dal XV secolo ai giorni nostri. Le collezioni ospitano opere italiane, tedesche, francesi, fiamminghe, austriache e più generalmente mitteleuropee.
La sezione di Arte sacra è la più antica e si articola in diversi ambititra cui spicca il Tesoro, diviso tra l’eccezionale copertura dell’altare maggiore della Basilica e le oreficerie e argenterie che custodiscono preziosi vasi sacri e arredi liturgici. Alcuni di essi utilizzati anche da San Giovanni Paolo II Papa
Di grande rilievo la collezione dei tessuti aulici, che spazia dal ‘400 al ‘700 con decine di tipologie tessili confezionate in preziosi paramenti.
Imperdibile una delle più importanti raccolte mondiali di merletti e ricami in oro, argento e fibra, catalogata negli anni grazie alla ricercatrice Thessy Schoenholzer Nichols e al rettore emerito Silvio Tomasini.
Al centro lo scorso anno di un’eccezionale esposizione anche la collezione di arazzi, costituita da dieci magnifici esemplari fiamminghi risalenti al XVII secolo. Da non dimenticare la raccolta di statue ed intagli lignei, lombarde ed europei (spazia dal XV al XIX secolo), le raccolte di dipinti, mobilio antico e codici miniati. Presente anche una sezione di archeologia tessile, dedicata all’epopea produttiva laniera e serile che ha caratterizzato la Val Gandino negli ultimi otto secoli. Per le visite è suggerita la prenotazione ai numeri telefonici 035.745425 e 340.6775066, oppure scrivendo una mail a segreteria.museo@gmail.com

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