Farsi accompagnare nella ricerca artistica dalla sociologia, dai sociologi e dai loro libri è al cuore
del progetto di ricerca di artists.sociologists che per la prima volta in un suo evento mette al centro
un libro che guarda lontano lungo la storia: “Storie di vita di artiste europee” di Milena
Gammaitoni. La voglia di guardare indietro deriva dalla consapevolezza che, quello che siamo vede
nell’apparenza solo la punta di un iceberg, per cui il resto, il sotterraneo, enorme, inespresso,
recondito e pre-conscio alberga in noi in maniera stratificata.
L’autrice, la sociologa Milena Gammaitoni, non ha avuto paura di questo grande percorso. Il suo
andare a ritroso l’ha condotta fino al mondo medioevale di quella da tutti considerata come la prima
grande artista della storia della cultura musicale e filosofica, Ildegarda di Bingen. Gammaitoni si
occupa di sociologia delle arti e spazia oltre che nel tempo anche fra le discipline, raggruppandole
in uno studio di taglio storico sociale dove vi è una riscoperta di figure di grande importanza che nei
libri “ufficiali” sono state spesso dimenticate fra cui poetesse, musiciste, compositrici, scrittrici che
solo grazie a vite eccezionali, situazioni fortuite, determinazione inusitata hanno potuto lasciare
traccia del loro percorso.
Le opere presenti in “Donne artiste” riflettono su come la donna abbia o non abbia potuto
esprimersi lungo la storia della cultura, quale sia stato il suo ruolo, il coraggio che l’ha
accompagnata. In “Donne artiste” cerchiamo figure rappresentative di questa storia, siano essi
simboli che personaggi pubblici, per cercare di delineare il rapporto che intrattengono con noi ora.
Ci domandiamo quanto ancora ci sia da fare per poterci liberare da zavorre e quanta forza a volte
ironica, dissacrante dobbiamo mettere in campo per togliere il divieto sottaciuto ancora in atto di
entrare a pieno titolo nel sistema arte. Del resto i numeri parlano chiaro e sono allarmanti: benché le
accademie siano affollate di ragazze, musei e gallerie espongono in maniera preponderante la
componente artistica maschile.
Che le donne accedano all’istruzione artistica in gran numero è certamente una svolta fondamentale
e qualsiasi allargamento del ventaglio formativo femminile è una conquista considerando che la
modernità europea si è fondata sulla diseguaglianza fra femminile e maschile. Perfino Jean Jacques
Rousseau nell’ Émile, capolavoro antesignano di prospettive educative di rispetto e libertà verso il
bambino, non si riferì al mondo femminile il cui compito principe era orientato a assecondare il
piacere degli uomini e la cura dei bambini. Come scrive M.Gammaitoni nel suo Storie di vita
d’artiste europee: “Gli statistici tentarono di provare che la delinquenza della donna cresceva
sempre più a mano a mano che essa di distraeva dalle cure domestiche”. Bisogna arrivare nell’Italia
post-unitaria del 1877 per avere la prima donna laureata.
Il ruolo di artiste è uno dei baluardi più difficili da conquistare perché come scrive Simone de
Beauvoir nel 1949 in Il secondo sesso “Gli individui che ci appaiono esemplari… sono quelli che
hanno preteso di rappresentare nella loro singola esistenza l’umanità intera. Nessuna donna si è mai
sentita autorizzata a questo”.
Inaugurazione sabato 24 febbraio ore 16.30 – 19
le opere in mostra fra sociologia e musica con l’autrice prof.ssa
Milena Gammaitoni accompagnata dalla violinista Lina Uinskyte
giovedì 8 marzo Festa della donna ore 20.30 – 22
le opere in mostra lette dalla storica dell’arte Orietta Pinessi a conclusione dell’iniziativa
“Nemmeno con un fiore” della rete Musei Est Orobie
Finissage sabato 14 aprile ore 16.30 – 19
le opere in mostra e i testi a loro dedicati dai sociologi e liberi pensatori simpatizzanti il
progetto di ricerca e l’associazione artists.sociologists
BACS
Via Donizetti 42 LEFFE (Bg) (parcheggio in via Stadio)
Mostra aperta su appuntamento scrivendo ad artists.sociologists@gmail.com