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Montecchio, parrucchiere dal cuore d’oro: promuove il progetto “Diamoci un taglio”

Quando una persona vuole fare del bene trova sempre una via per realizzare la propria vocazione. E allora, anche se il tuo sogno era quello di fare il missionario in giro per il mondo, un modo per dare libero sfogo al tuo animo altruistico lo trovi pure rimanendo nella tua terra d’origine. È il caso di Pablo Putelli, 42enne di Montecchio, che quando nel 1991 ha deciso di diventare parrucchiere sapeva che con la sua professione difficilmente avrebbe potuto perseguire fini filantropici. Ma il suo spirito l’ha spinto a non accontentarsi mai e il suo ultimo progetto rispecchia in toto la sua personalità. Pablo ha lanciato un’iniziativa con l’associazione trentina “RagionevolMente” che, in collaborazione con la Lega italiana Lotta ai Tumori promuove il progetto “Diamoci un taglio”.

“Un giorno una cliente ha manifestato la sua volontà di donare una lunga treccia dei suoi capelli – racconta Pablo – e dopo esserci informati su come fare siamo entrati in contatto con questa compagnia, “Ragionevolmente”, che offriva questa possibilità. Li ho contattati e mi hanno proposto di diventare un centro di raccolta”. Il salone di Pablo, situato nel cuore di Montecchio, è il primo ad aver sposato questo progetto in Valle Camonica. “Ero in contatto con questa associazione già da febbraio, ma poi con il problema del Covid-19 non abbiamo potuto aderire fino a venti giorni fa – prosegue il parrucchiere -. Ci hanno richiamati e spedito il materiale necessario, così l’avventura ha avuto inizio”.

Donare è facile. I capelli vengono intrecciati da asciutti, legati in cima e in fondo. La treccia deve essere dai venti centimetri in su e i capelli non devono essere trattati o rovinati. “Avrò già spedito una ventina di trecce all’associazione. Le persone si sono rivelate molto sensibili e mi hanno fatto provare emozioni forti. Una bambina che è venuta a donare ci ha raccontato di aver perso una zia molto giovane da poco tempo, che a causa delle cure aveva perso i capelli. In suo ricordo questa bimba ha deciso di donare i suoi, in modo che un’altra persona malata potesse sentirsi meglio”.

Ma la missione di Pablo non finisce certo qui. L’appello è rivolto a tutti i colleghi parrucchieri della zona: “Anche a coloro che non vogliono aderire all’iniziativa ma vogliono comunque donare le trecce, possono portarle a me e mi occuperò della spedizione. Se vogliono aiutarmi in questa sfida possono farlo – conclude Pablo -. È soltanto l’inizio del percorso, ma in venti giorni ho già ricevuto molto. C’è ancora tanta gente sensibile a queste cose e per me è la cosa più importante”.

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