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Vogliamo rendere la montagna un luogo ideale nel quale vivere“. Questo il cuore dell’articolato intervento tenuto da Roberto Maroni nel corso della tavola rotonda organizzata all’evento ‘Montagna Futuro’ in corso all’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, al quale hanno preso parte, tra gli altri, anche Ugo Parolo, sottosegretario con delega alla Montagna, Deborah Compagnoni, campionessa olimpica di sci alpino, Annibale Salsa, antropologo e membro della fondazione Dolomiti Unescp, Richard Theiner, vice presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Enrico Borghi, coordinatore Strategia nazionale aree interne.

GRANDE ATTENZIONE – Il territorio della Lombardia, ha ricordato il presidente della Regione, “è montano per oltre il suo 40%. Noi abbiamo una grande attenzione per questa realtà, che abbiamo tradotto in interventi concreti pensati con l’ambizione di dare a chi ci vive gli stessi servizi di chi abita in città. Vogliamo, ad esempio, che un giovane possa decidere di avviare una sua attività economica di qualunque tipo anche in comune di montagna, senza essere costretto a farlo scendendo a valle, perché mancano le strade, la rete web o gli ospedali”.

BANDA ULTRA LARGA – Per fare ciò – ha evidenziato – serve investire, cosa che stiamo facendo. Pensiamo a internet. La nostra regione è coperta al 97% da banda larga, l’anno scorso abbiamo fatto un accordo con il Governo che mette 300 milioni per passare alla banda ultra larga”.

STRADE E PATTO LOMBARDIA – Alla fine di novembre, ha proseguito il governatore, “ho firmato un patto con Palazzo Chigi che dà alla Regione Lombardia 11 miliardi in più, anche per fare strade, collegamenti e consentire a chi vive in un luogo disagiato di connettersi agevolmente con il mondo, non solo in modo immateriale”.

MANTENERE PRESIDI SANITARI – Altra questione toccata da Maroni, quella del mantenimento dei presidi sanitari. “Noi – ha affermato – siamo per lasciarli ovunque sia utile, compresi naturalmente i luoghi di montagna. E’ importante e lavoriamo per questo risultato. Certamente, c’è un problema di risorse. Noi i soldi li abbiamo, ma purtroppo a causa di regole un po’ strampalate che non sono state fatte in Lombardia, non sempre ci viene permesso di impiegarli come vogliamo”.


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LEALE COLLABORAZIONE – Confinare con la Svizzera o con realtà autonome come le Provincie di Trento e Bolzano, secondo il presidente Lombardo, “è uno stimolo in più. I rapporti di collaborazione in questi anni, sono molto migliorati, anche grazie al costante lavoro del nostro sottosegretario, Ugo Parolo. Dopodomani saremo a Tirano a firmare un accordo di collaborazione con il Cantone Grigioni in tema di trasporti, con la Regione Trentino-Alto Adige abbiamo preso insieme la gestione del Parco dello Stelvio e dalla fine di quest’anno il Passo dello Stelvio, che di norma chiude da ottobre ad aprile, rimarrà aperto tutto l’anno”.

OPPORTUNITA’ EUSALP – Interrogato poi sulla ‘novità’ della Macroregione Alpina, che comprende 48 regioni di 7 Paesi diversi, Maroni l’ha definita “una grande opportunità, un laboratorio per sperimentare modelli di governance per la valorizzazione della montagna. Si tratta – ha illustrato – di una vera e propria nuova istituzione, che coinvolge i governi delle Regioni, che diventano interlocutori diretti della Commissione Ue su progetti concreti. E’ una sfida da vincere: la Mitteleuropa adesso deve ragionare unita per sviluppare una politica comune nella tutela della fragilità delle Alpi, per la salvaguardia dell’ambiente e per uno sviluppo ecosostenibile”.

RICERCA E INNOVAZIONE – Maroni, quindi, ha ricordato che all’interno di Eusalp, “la Lombardia guida il gruppo delle Regioni italiane ed è a capo del primo ‘action group’, quello su innovazione e sviluppo, sul quale abbiamo già presentato molti progetti. Quest’anno la guida della Macroregione è della Germania, l’anno prossimo sarà il turno dell’Austria, noi come Italia, ci siamo candidati per il 2019. Voglio arrivare prima di quella data a realizzare molte delle tante iniziative che abbiamo messo in campo”.

PIU’ AUTONOMIA – Concludendo il dibattito, il presidente Maroni, ha ribadito anche la necessità di avere maggiore autonomia per la Lombardia. “Vorrei – ha detto – avere lo stesso Statuto di autonomia che ha la Provincia di Bolzano”.