“Lei è mons.Delpini è uno di noi”. È stato all’insegna della fraternità il benvenuto che la comunità di Carona ha riservato al Metropolita e Arcivescovo di Milano nel pomeriggio di domenica 27 giugno, in coincidenza con la festa di San Giovanni Battista e nell’ambito del Centenario di consacrazione della chiesa parrocchiale. La popolazione guidata dal sindaco Gianfranco Pedretti e dal parroco don Alberto Bongiorno ha accolto mons. Mario Delpini in piazza Vittorio Veneto davanti alla “vecchia” parrocchiale, sostituita dall’attuale nel 1921.
Il primo cittadino ha ricordato “l’appartenenza di Carona alla Chiesa di Lombardia, oltre che alla Diocesi di Bergamo, qui rappresentata lo scorso 12 giugno dal nostro vescovo mons. Francesco Beschi. Non posso non ricordare anche il Suo impegnativo incarico quale Arcivescovo di Milano, nel ruolo che fu di San Carlo Borromeo, grande riformatore della Chiesa anche nelle nostre Valli, che visitò Carona il 4 ottobre 1575”. “Siamo tutti Figli di Dio – ha aggiunto Pedretti – nati sotto lo stesso cielo che qui forse appare più terso, spesso ammirato da tanti villeggianti ed escursionisti che hanno eletto Carona quale patria adottiva, caratterizzata da pendii verdeggianti e rifugi, dalle acque del lago e dalla cordialità sincera della nostra gente. Vedo in tutto questo ad un ideale dialogo fra la montagna e la città, con la vicendevole necessità di donarsi sostegno nei servizi (per noi sempre più difficoltosi e insostenibili) e nel meritato refrigerio, in estate o sugli sci”.
A ricordo della visita Carona, per voce di don Alessandro Angioletti, ha fatto dono a mons.Delpini dei paramenti con cui ha celebrato l’Eucarestia, fra i quali un camice finemente ricamato. “Il mio illustre predecessore San Carlo Borromeo – ha detto mons.Delpini – era venuto per riformare e insegnare, io sono venuto per imparare e per rendere grazie a tutti voi”.Nell’omelia ha ricordato come “la vita è un percorso fatto di incertezze, dubbi e talvolta delusioni, ma che pure, grazie alla fede, riserva un compimento. Il compimento è il dono che non aspetti, giunge per vie che non prevedi, ti sorprende con una annunciazione sconcertante. Nel mondo dell’incompiuto irrompe una annunciazione. Viene un angelo del Signore: non la soddisfazione del desiderio, ma la responsabilità di una missione”.
Particolarmente folta la partecipazione di parrocchiani e villeggianti, che in una splendida serata di inizio estate hanno salutato l’Arcivescovo con cordialità e affetto. Le celebrazioni del Centenario proseguiranno per l’intera estate e sino all’Epifania 2022. Programma completo su www centenariocarona.tk