I migliori soccorritori italiani, divisi per specializzazioni, da 24 ore sono al lavoro nelle zone colpite dal terremoto e funestate dalla nevicata che ha messo in ginocchio Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio orientale.
Da ieri collabora con il Dipartimento nazionale di Protezione Civile un team della croce Blu di Gromo, per gli interventi nel teramano sulle emergenze sanitarie, mentre gli oltre 70 volontari della Protezione Civile bresciana sono dislocati in varie zone dove l’emergenza è più drammatica. Hanno lavorato tutta la notte i tecnici lombardi, piemontesi, veneti, emiliani e toscani del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico nelle regioni direttamente colpite dall’emergenza terremoto e neve. Alcuni hanno raggiunto con gli sci da sci alpinismo l’Hotel Rigopiano, travolto da una valanga a Farindola sul Gran Sasso. Sono ventuno per ora i tecnici lombardi che operano nelle aree dell’emergenza e p rovengono dalle cinque Delegazioni lombarde: Bresciana, Orobica, Valtellina – Valchiavenna, Lariana e Speleologica. Dalla tarda serata di ieri all’Aquila sono giunti gli esperti dell’Unità di Soccorso tecnico, la cui base nazionale è in Vallecamonica, coordinati dal Presidente Raffaello Colombo, che dalle prime luci dell’alba si stanno muovendo su indicazione della Prefettura dell’Aquila. L’emergenza è grave, resa ancora più drammatica dalle continue scosse di terremoto, ben 8.000 nella sola giornata di ieri un po’ ovunque. I volontari ci sono e stanno operando, come sempre, con massimo impegno e tanta umanità, lontano dalle polemiche e dai clamori mediatici.