Scoppio di due molotov nell’albergo Eureka di Carpeneda di Vobarno nella notte tra sabato 1 e domenica 2 luglio.
Ignoti hanno sfondato una finestra dell’Eureka, vi hanno gettato dentro almeno due bottiglie “molotov” ed una tanichetta di benzina, che hanno preso fuoco.Valerio Ponchiardi, comproprietario dell’Hotel, si è dato da fare per spegnere le fiamme che stavano avvolgendo la parte del pianterreno adibita a bar. Ponchiardi, da solo, è riuscito a limitare i danni svuotando alcuni estintori, ma il bar a quel punto era già stato devastato e invece che i Vigili del fuoco gli è rimasto di chiamare i carabinieri. Le indagini punterebbero su alcune minacce ricevute da Ponchiardi, accusato di voler ospitare 35 richiedenti asilo. Anche se lui assicura di non aver firmato al riguardo alcun contratto. Intanto l’Ansa publbica la notizia che lunedì 3 luglio alle 12 il sindaco di Vobarno Giuseppe Lancini è stato convocato in Prefettura a Brescia per fare il punto della situazione. «Ho avuto la notizia dell’arrivo giovedì dal prefetto che mi ha detto che li avrebbe mandati al ristorante albergo Eureka» spiega il sindaco. «Ho riunito la popolazione della frazione di Carpeneda, circa 400 persone, per comunicarlo e la gente ha bocciato la proposta» racconta all’Ansa Lancini. «Pensavo che poi la sommossa fosse rientrata e invece 24 ore dopo sono state lanciate le molotov». Nel paese al momento sono presenti 23 richiedenti che sono arrivati tramite le cooperative di Angelo Scaroni. Si tratta dell’imprenditore Bresciano indagato dalla Procura di Brescia per truffa allo Stato. Il sindaco di Vobarno ha anche spiegato che Scaroni aveva messo quei 23 profughi in un unico stabile con un solo bagno.