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Questa mattina il ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti ha convocato i presidenti delle associazioni di volontariato in Ucraina e in Bielorussia per confrontarsi sul loro operato.


La giornata è stata occasione di confronto per le associazioni che si sono interfacciate alle istituzioni, riportando consigli, dubbi, criticità e problematiche riscontrati nelle loro attività. Anche le istituzioni sono intervenute, aggiornando i presidenti circa norme, leggi ed indicazioni da tenere presenti nel volontariato, ringraziandoli per i gesti umanitari svolti, che hanno reso l’Italia la prima Nazione nel mondo per aiuti e solidarietà ai minori.
Al dibattito – oltre ai presidenti delle associazioni di volontariato onlus che si occupano di minori in Ucraina e Bielorussia – sono intervenuti anche Maurizio Greganti, rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione Europea a Bruxelles, e Yevhen Perelygin, ambasciatore dell’Ucraina in Italia.
Fra i gruppi presenti, anche l’associazione di volontariato e solidarietà “Domani Zavtra”, che si occupa di portare assistenza ai bambini orfani proveniente dall’Est Europa, in particolare dall’Ucraina.
Domani Zavtra ha potuto raccontare all’incontro di oggi le attività svolte negli ultimi mesi. In particolare, l’accoglienza di 50 bambini orfani, dalla regione di Cernigov (nella zona di Chernobyl), che sono stati ospitati in gruppo a Esine, Pisogne e Cavaion Veronese e Roncola; la ristrutturazione del tetto dell’orfanotrofio di Pryluki di 540 mq, oltre all’assistenza sanitaria ad alcuni bambini con l’invio di aiuti umanitari.
“Da parte delle Istituzioni italiane – ha dichiarato il Presidente, Cristian Molinari – non abbiamo mai ricevuto delle limitazioni alle nostre attività, ma anzi dobbiamo complimentarci con l’Italia per la sua disponibilità; diversa è la situazione in Ucraina, dove la rigida burocrazia certe volte ci porta a delle irregolarità, poichè medici, funzionari ed operatori sanitari agiscono solo su compenso. La mia richiesta, se possibile, è quella di avere una figura oppure un ufficio all’interno dell’Ucraina, che sia per noi e – per chiunque mette a punto dei progetti umanitari – punto di riferimento e di aiuto.”