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“Confermo che non mi ricandiderò, è una decisione presa in piena autonomia, sulla base di valutazioni personali”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni nel corso della conferenza stampa dopo la seduta di Giunta regionale, a Palazzo Lombardia, a Milano.

Fra le mura di Palazzo Lombardia è nata la notizia.Una decisione definitiva che conferma i roomors degli scorsi giorni. Durante la seduta di Giunta regionale oltre ad avere annunciato una sua non candidatura per le prossime elezioni regionali ha voluto ribadire l’importanza del suo operato in questi anni.
Riforme che spiccano sono sicuramente:

INTERVENTI SUL TERRITORIO Per le grandi infrastrutture sono stati acquistati 160 nuovi treni, lavori per 3 autostrade(Brebemi, Pedemontana Teem) ed è stata completata la Arcisate Stabio, ferrovia transnazionale. Sul fronte dell’ambiente sono stati approvati il Piano degli interventi per la qualità dell’Aria (Pria) e l’Accordo di bacino padano. A favore del territorio 220 milioni di euro per 230 interventi contro il rischio idrogeologico. Per l’agricoltura anticipo Pac a oltre 30.000 aziende.
Per la Protezione civile ruolo di coordinamento dei volontari per Expo, per l’evento mondiale The Floating Piers e per la storica visita del Papa.

EFFICIENZA AMMINISTRATIVA Ben 3 milioni di risparmi di spesa ottenuti dalla razionalizzazione del sistema degli enti regionali e spese di funzionamento più basse tra le Regioni.

CULTURA In questo settore, vivace, da sottolineare le 40.000 Card Musei vendute con 126 musei aderenti sul territorio regionale.

TURISMO A questo settore è stato dedicato un Anno speciale.Sono 120 i milioni di investimenti. Dal 2013 si è registrata unacrescita del 13,6 per cento di arrivi e del 9,5 per cento delle presenze.

Sono solo alcune delle riforme tirate in causa da Maroni che lascia ora strada libera agli aspiranti candidati per la poltrona più ambita della Lombardia.

(immagini di repertorio)