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Mara è stata uccisa nei campi come suo padre

L’omicidio di Mara Facchetti, avvenuto nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 novembre ad Azzano Mella fa riaffiorare nella memoria di molti il tragico esito della rapina subìta 26 anni fa dal padre della donna, Giuseppe Facchetti, di Brandico (Foto. dal profilo Facebook).

Nella notte tra il 17 e il 18 dicembre 1993, Facchetti era appartato con l’amante in una stradina nella campagna di Cignano, frazione di Offlaga. I due furono avvicinati da tre giovani rapinatori, Andrea Cipani, Hans Peli e Gianluca Vaglia (fermo in auto ad aspettare i primi due): Facchetti tentò la fuga. A quel punto Cipani sparò un colpo di fucile contro il finestrino, colpendo al volto l’uomo, mentre la compagna tentava di scappare a piedi. Sanguinante, il ferito fu rinchiuso nel bagagliaio della Mercedes assieme alla donna. I rapinatori dopo aver sfilato il Rolex e preso un cellulare fuggirono. Dopo alcune ore Facchetti perse la vita, mentre l’amante riuscì a fatica a liberarsi grazie al crick, cercando aiuto lungo la strada Lenese. I rapinatori furono fermati solo venti giorni dopo, grazie a un efficace indagine e alle preziose descrizioni fornite dalla donna sopravvissuta. Per l’omicidio di Mara, la figlia di Giuseppe, che ha subito un tragico evento pressoché analogo a quello del padre, l’assassino, Moustafa El Chani, marocchino di 32 anni, spacciatore irregolare, ha deciso di porre fine alla sua vita impiccandosi sulla trave dell’altalena del parco di Azzano Mella. Poco prima aveva cercato di strozzarsi con la propria cintura, senza riuscirvi.

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