La Procura ha messo un punto sull’inchiesta sulla “Boutique del cane” di Coccaglio. Il negozio è stato sequestrato a novembre, poi dall’indagine erano emersi nuovi dolorosi dettagli. Maltrattamenti sugli animali, esercizio abusivo della professione veterinaria, frode e violazione delle norme di sicurezza sul lavoro. A trovarsi nei guai sono il titolare e due veterinari, a cui sono contestati il falso e l’esercizio abusivo della professione veterinaria in concorso.
Inoltre, il pm Ambrogio Cassiani ha notificato la chiusura dell’indagine ad una trentenne rumena, considerata un’importatrice illegale di cani di razza dall’Ungheria. La donna è indagata per detenzione di animali in condizioni precarie, che ammonterebbero a circa 50 cuccioli, privi di documentazione e in condizioni igieniche discutibili. Secondo l’accusa, il titolare avrebbe maltrattato “un numero imprecisato di cani, percuotendoli durante la toilettatura e stringendo al limite il collare al fine di sfiancare il cane di turno che si agitava”. Tutto questo senza essere medico. Sempre secondo l’accusa, la Boutique vendeva esemplari presi sul mercato nero, tenuti in condizioni pietose, in spazi ridotti e tra gli escrementi. I veterinari, tra le altre cose, fornivano invece farmaci sottobanco e compilato false ricette.