Jeffrey Tate, direttore d’orchestra di fama mondiale, è morto nel primo pomeriggio di venerdì 2 giugno a Bergamo nell’atrio dell’Accademia Carrara, accanto al guardaroba, probabilmente stroncato da un infarto.
A nulla sono valsi i soccorsi tempestivi portati dal personale sanitario del 118 intervenuto sul posto dopo l’allarme: il Direttore Tate non si è più ripreso. Nato il 28 aprile 1943 era stato insignito del titolo di Sir, titolo onorifico attribuitogli dal Regno Unito. Tate, che era nato a Salisbury il 28 aprile 1943, aveva diretto le principali orchestre del mondo: la London Symphony Orchestra, i Berliner Philharmoniker, la Boston Sympony. Era stato direttore della English Chamber Orchestra, dell’Orchestre National del France, direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli e direttore onorario dell’orchestra sinfonica della Rai. Laureato in medicina aveva scelto la professione medica, continuando però a coltivare la sua prima passione, quella di direttore d’orchestra, che ben presto si è trasformata la sua occupazione principale. Gravemente malato – affetto dalla nascita dalla patologia “spina bifida” – era diventato presidente, nel 1989, dell’ASBAH (Association for Spina Bifida And Hydrocephalus) del Regno Unito. Nel 1970 era al Covent Garden di Londra come maestro collaboratore al clavicembalo di Georg Solti prima e di Colin Davis, Rudolf Kempe, Carlos Kleiber, John Pritchard e Herbert von Karajan poi. Nel 1976 Pierre Boulez lo volle come suo assistente a Bayreuth per il Ring del centenario. Nel 1978 l’esordio con Carmen di Bizet all’Opera di Göteborg.Tate ha ricoperto gli incarichi di direttore principale della English Chamber Orchestra e nel 1989 di direttore ospite dell’Orchestre National de France. È stato, dal 2005 al 2010, il direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli. È stato direttore onorario presso l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e direttore principale degli Hamburger Symphoniker. Asveva appena terminato i concerti con l’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano eseguendo la monumentale difficilissima, nona Sinfonia di Mahler. Il mondo della Musica lo ricorda come uno degli interpreti più attenti, coraggiosi e appassionati del nostro tempo.