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Colpo di scena nella vicenda che ha visto un giovane trentino morire per le ferite riportate in un contatto con un orso. Non sarebbe stata un’orsa femmina ad uccidere Andrea Papi

I due medici veterinari, che hanno redatto le due perizie forensi depositate al Tar di Trento, che dovrà pronunciarsi sul destino di Jj4, finora ritenuta responsabile della morte del runner ritengono che l’orsa non c’entri nulla.  Nelle ultime settimane, ovvero da quel 5 aprile 2023 in cui il runner 26enne Andrea Papi è stato trovato senza vita in un bosco a Caldes, in Trentino, nel centro faunistico del Casteller, vicino a Trento, si trova tuttora Jj4, l’orsa nel frattempo catturata perché ritenuta responsabile dell’aggressione.  Il suo destino è appeso a un filo, perché l’11 maggio prossimo il Tar si pronuncerà su un’ordinanza di abbattimento emessa dalla Provincia di Trento.

Dall’analisi delle ferite sul giovane ucciso e quindi dalla dentatura si deduce che è stato un orso maschio a uccidere Andrea Papi, quindi non può essere stata Jj4.

La prova del dna non consentirebbe di stabilire affatto con certezza che sul corpo del runner ci siano tracce di Jj4 e non di un altro orso con forti similitudini genetiche.

Infine le ferite sarebbero non compatibili con attività predatoria  o con attacco deliberato, intenzionale per eliminare un avversario

Si può concludere che Andrea Papi si sia trovato in una situazione sfortunata quanto imprevedibile: lui e l’animale possono essersi trovati l’uno di fronte all’altro improvvisamente e dopo essere entrati in contatto la reazione dell’orso è comunque bastata per infliggere al ragazzo ferite risultate poi mortali.

La parola ora passa ai giudici