Si è appena concluso, con la fine dell’ultima tappa a Milano, il Giro d’Italia e magari a qualcuno è venuto il pensiero, complice la bella stagione, di andarsene in giro in bicicletta. La nostra regione ha più di 4000 km di piste ciclabili, con itinerari e paesaggi sempre diversi, per tutti i gusti e per tutti i livelli di allenamento.
Se le gambe lo permettono c’è, per esempio, un itinerario panoramico, considerato uno dei più impegnativi d’Italia, che è di grande fascino: il Giro dell’Alto lago. E’ la pista ciclabile del Lago di Garda, 85 km con diversi dislivelli e con tratti che in certi punti si devono condividere con le auto. Anche per questo motivo è sconsigliata ai bambini. La pista bresciana inizia a Toscolano Maderno (BS) ed è percorribile in 6 ore, passando per Gargnano, Riva del Garda, Limone. Il fascino della vista, delle limonaie, dell’aria frizzante compensa la fatica dei polpacci. Il giro di tutto il lago, 180 km circa, si può compiere percorrendo anche una seconda tappa della pista che passa in parte in territorio veneto.
In Lombardia ci sono naturalmente anche percorsi cicloturistici più agevoli. Si può scegliere fra oltre 100 itinerari, descritti nel sito Lombardia in Bicicletta, da cui si possono scaricare gratuitamente le mappe, i road book e i riferimenti GPS dei percorsi. Si possono anche creare i propri percorsi personali all’interno di quelli suggeriti.
Chi ama i fiumi può scegliere gli itinerari sull’Adda – che raggiungono il naviglio o si snodano all’interno del Parco Sud – oppure l’anello del Po, per metà collinare e per metà pianeggiante. Volendo se ne può affrontare solo una metà, magari quella pianeggiante, per abbandonarsi alle luce e ai suoni della campagna estiva e pernottare a Casteggio (PV) , da cui si può anche ritornare in treno, dopo aver gustato i vini dell’Oltrepò e con essi spento la calura. Il lungo percorso della Lomellina, invece, può interessare chi gode dell’osservazione naturalistica: in queste zone si concentra infatti il maggior numero di “garzaie”, le aree umide dove nidificano specie poco diffuse come gli aironi cenerini, gli aironi rossi, le nitticore, le garzette e le sgarze ciuffetto. Nel cremonese, dall’Adda all’Oglio, il percorso che tocca le “città murate”, diverse fortificazioni presenti sul territorio: il castello sforzesco di Soncino, uno dei più noti dellaRegione e la roccaforte di Pizzighettone, con le sue difese di origine medievale, ancora ben conservate.
Atmosfera completamente diversa per la Ciclovia della Val Brembana, inaugurata nel 2007 lungo il tracciato recuperato della ferrovia, in pendenza lieve e costante (sul 3% circa) attraverso vecchie stazioni e gallerie illuminate con, all’uscita, la sorpresa dei panorami montani. Anche diverse tappe della via Franchigena possono essere meta di una gita in bicicletta: la prima tranche parte dall’abbazia di Sant’Albino, ora punto tappa per i pellegrini che transitano da Mortara (PV) e un bel percorso – tra campi e cascine, canali irrigui e macchie di vegetazione – porta a Tromello, tappa dell’itinerario che fece l’ Arcivescovo Sigerico nell’anno 990 per ritornare a Canterbury da Roma.
Questi pochi esempi suggeriscono la varietà e il fascino dei percorsi cicloturistici in Lombardia: su Piste_Ciclabili,com ( http://bit.ly/2qvyosT ) sono indicati anche i percorsi minori (in tutto 1342) con le distanze, i dislivelli, le caratteristiche. E’ un “movimento lento”, che permette di assaporare ciò che normalmente si trascura. Perché non provare?