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Il Consiglio regionale ha approvato, oggi 21 dicembre, il progetto di legge per la promozione e lo sviluppo dei territori interessati dagli impianti di risalita e dalle infrastrutture connesse. Consentirà di ampliare le strategie basate solo a supporti esterni in termini di contributi finanziari ed interventi diretti nello sviluppo della Rete Infrastrutturale Montana, anche attraverso l’affiancamento ai singoli territori.

La pratica dello  sci alpino attraversa, nell’intero territorio regionale montano, una fase non favorevole stante anche la crisi economica in atto e, senza il traino degli impianti di risalita (reali infrastrutture di servizio) l’intero comparto turistico invernale legato alla “filiera della neve” (alberghi, ristoranti, bar, agenzie di viaggio e altri) viene messo in crisi con pesanti ripercussioni occupazionali e socio economiche interessanti non solo le singole località sede degli impianti, ma anche i territori circostanti per l’indotto mancante. Le criticità del sistema riguardano l’esposizione finanziaria delle società impiantistiche nei confronti del settore bancario di circa 300M€; Difficoltà nell’effettuare nuovi investimenti;Elevati costi energetici per la produzione di neve a causa dei cambiamenti climatici;Frammentazione dei comprensori sciistici e scarsa capacità di investimento degli attuali gestori;
Gli impianti di risalita sono da considerarsi come un asset strategico per via delle importanti ricadute sui territori alpini, per l’attrattività turistica e per i relativi impatti economici.  Costituiscono l’infrastruttura fondamentale per le località turistiche montane della Lombardia.

“Dopo un ampio confronto territoriale, Regione Lombardia – sottolinea il sottosegretario Parolo — si è posta come obiettivo concorrente quello di tracciare un nuovo, ma concreto, modello di sviluppo economico della Montagna, riconoscendo la funzione di “Servizio Pubblico Locale” alle attività sciistiche: dalla costruzione e la gestione degli impianti a fune, alla gestione degli impianti sciistici finalizzati allo sviluppo turistico del territorio, fino ad arrivare alle infrastrutture e alla loro gestione. Questo nuovo approccio permetterà di responsabilizzare le componenti pubbliche e private ad una gestione efficiente delle risorse e ad ottimizzare i costi e le ricadute in termini di sviluppo sul territorio”. Questo nuovo inquadramento degli impianti di risalita proverà concretamente a superare la situazione attuale di grave crisi che attanaglia il settore e, coinvolgendo in maniera responsabile i territori, nonchè affidando un ruolo chiave al “pubblico”, sono certo lo renderà un tessuto competitivo”.

(P.S.  Quest’ultima affermazione circa il ruolo chiave del “pubblico” ci preoccupa un po’. Per due motivi. Il primo sta nel fatto che il pubblico come lo si è visto anche negli ultimi anni non può competere con un privato professionale. Il secondo è che per “pubblico” si intenda quella mammella cui attaccarsi sapendo che darà qualcosa. Auspichiamo che la regione assuma un ruolo di stimolo e di promozione evitando di calarsi in quello di Ente erogatore di finanziamenti a perdere. RED)