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Lodovico Pavoni (1784-1849) presto sarà santo: lo ha annunciato Papa Francesco lunedì 9 maggio. Grande festa nella familgia pavoniana che ha la propria casa madre a Brescia.

Pavoni, prete e patriota bresciano vissuto a cavallo tra il Settecento e l’Ottocento, precursore delle scuole professionali, dell’apostolato tra i mass media e di una serie di riforme nel mondo del lavoro che hanno anticipato anche la dottrina sociale della Chiesa, sarà presto santo. Il Papa infatti nella giornata di lunedì 9 maggio ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a promulgare i decreti riguardanti un miracolo attribuito alla intercessione di Pavoni. Lodovico Pavoni acque a Brescia, l’11 settembre 1784, primo di cinque figli del nobile Alessandro Pavoni e della nobile Lelia Poncarali. Trascorse l’infanzia e la gioventù tra Brescia e la casa di campagna ad Alfianello in un’epoca caratterizzata da pro-fondi rivolgimenti politici e sociali: la rivoluzione francese del 1789, quella giacobina del 1798 e il dominio napoleonico con le sue diverse denominazioni. Le cronache riportate dalla Enciclopedia cattolica riferiscono che Ludovico si rivelò subito un ragazzo vivace e geniale, dotato di buona intelligenza, aperto a molti interessi (pittura, caccia, equitazione, meccanica…) e sensibile ai problemi sociali. Fondatore della Congregazione dei Figli di Maria Immacolata, Pavoni ha organizzato un modello di istruzione e di avviamento al lavoro che prelude alle attuali scuole professionali; ha dato inizio ad una fiorente attività tipografica ed editoriale, precorrendo l’apostolato contemporaneo dei mass media; ha introdotto nel mondo del lavoro riforme di assoluta novità, anticipando di mezzo secolo la dottrina sociale della Rerum Novarum (dignità del lavoro, salario familiare, assistenza nelle malattie, licenziamento solo per giusta causa e con preavviso, partecipazione del lavoratore agli utili di azienda). La Congregazione dei Figli di Maria Immacolata (Pavoniani), da lui fondata, apparve così audace e nuova (i «frati-operai») da lasciare a lungo perplesse autorità civili e religiose (sacerdoti e religiosi laici collaborano a titolo paritario come educatori della fede, come maestri d’arte e di umanità). Lodovico Pavoni morì il 1 aprile 1849 a Saiano, vittima eroica del suo prodigarsi per portare in salvo i suoi ragazzi dal pericolo dei combattimenti per l’insurrezione dei Bresciani contro gli Austriaci nelle Dieci Giornate di Brescia.