Sabato 25 aprile è stata effettuata a Gandino la prima semina di lino, legata al progetto “Il tessuto, la reliquia del mondo”. L’area in cui sono stati messi a dimora i primi semi, di proprietà Torri, è in via Resendenza. Il progetto ha come capofila il Comune di Peia e punta a ripristinare coltura e cultura del lino, arrivando a produrre (entro Pasqua 2021) cento copie certificate della Sacra Sindone. L’iniziativa, sostenuta concretamente da GAL Valle Seriana e dei Laghi Bergamaschi ed Uniacque, mette al centro un’antica tradizione tessile, tuttora rintracciabile in precisi “luoghi della storia”. La
coltivazione del lino è presente da secoli in Val Gandino, come confermano studi realizzati nel 2009 dal compianto geom. Ivan Moretti, che lavorò al recupero ambientale della “Pozza del Lino”, posta in località Pizzo a Peia e legata, non a caso, ai traffici dei mercanti ed alla “Via della Lana”. Anche qui vi sono proprietà della famiglia Torri, dedita sin dal diciannovesimo secolo alla tessitura di lana, lino e canapa. L’azienda di famiglia, oggi Torri Lana 1885, è una delle più antiche realtà tessili della Valle. “Arriveremo al raccolto – spiega Filippo Servalli, vicesindaco di Gandino che coordina il progetto – nel prossimo mese di agosto, quando anticamente in paese si teneva la fiera dell’Assunta. E’ stato coltivato lino della varietà Eden grazie alla disponibilità dell’agricoltore Clemente Savoldelli ed al supporto di Angelo Savoldelli, responsabile didattica della Comunità del Mais Spinato di Gandino”. Un ruolo determinante compete al Linificio Canapificio Nazionale, grazie alla consulenza di Giorgio Rondi. La filatura del lino per trama ed ordito sarà a cura del Linificio, mentre la tessitura a lisca di pesce del filato di lino e finissaggio per la stampa avverranno grazie a Torri Lana 1885”. Il Museo della Sindone in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone si occuperà direttamente della scansione dell’originale, quindi procederà alla stampa ed alla numerazione e certificazione delle riproduzioni. Le repliche verranno distribuite in altrettante chiese
nel mondo. Le copie della Reliquia diventeranno strumento di promozione anche attraverso l’apposizione di un Qr Code digitale che rimanderà ad un sito specifico. Da segnalare che nei giorni in cui si è avviata la lavorazione del terreno di via Resendenza (11 aprile) la Sacra Sindone è stata esposta eccezionalmente nella Cattedrale di Torino. Di fronte alla teca che custodisce il Telo (mt.
4,41 x 1,13) c’era mons. Cesare Nosiglia, dal 2010 arcivescovo metropolita di Torino. Con lui il mondo intero ha pregato contemplando l’immagine dell'”Uomo dei dolori” in diretta
Tv (Rai Tre e Tv 2000) e attraverso Youtube (www.sindone.org).
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Palazzo Gallio, a Gravedona, ha ospitato ieri pomeriggio l’incontro pubblico organizzato dall’Asst Valtellina e Alto Lario, in collaborazione con la Comunità Montana Valli del Lario