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L’inclusione passa dal linguaggio. Cooperativa Arcobaleno e la CAA

Che il linguaggio sia la nostra porta sul mondo non è una novità. In principio era il verbo, si dice. Il problema è che non tutti padroneggiamo di questa capacità e l’ambiente in cui viviamo non è d’aiuto.

La Cooperativa Arcobaleno ha avviato dei progetti inerenti la Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA), un insieme di conoscenze, tecniche, strategie e tecnologie che facilitano e aumentano la comunicazione in persone che hanno difficoltà ad usare i più comuni canali comunicativi. La CAA non vuole sostituirsi al linguaggio orale o inibire il suo sviluppo, ma vuole essere un supporto alla comunicazione per persone che – per un motivo o per l’altro – perdono questa capacità. I campi di intervento sono molti, dall’autismo alla paralisi cerebrale infantile, ma la CAA può essere usata anche in seguito ad ictus e afasie.

«Il nostro desiderio è quello di diffondere la CAA partendo da realtà piccole come famiglie e biblioteche. La Valle Camonica è sempre fertile, ma si fa un po’ fatica ad ingranare la marcia. Quando si capirà che può essere un vantaggio per una comunicazione più immediata, allora si aprirà un varco» commenta l’educatrice Marialuisa Ignaccolo della cooperativa Arcobaleno. Il loro impegno è tangibile: hanno infatti concluso da poco il progetto di traduzione in CAA del libro La roccia magica e le avventure di Alcino e Giulia, che stanno distribuendo a biblioteche e istituti comprensivi.

La prossima iniziativa volta alla diffusione della CAA e all’inclusione dei più fragili avrà luogo a Malegno, nel parco giochi inclusivo. La cooperativa si occuperà di tradurre in simboli le regole del luogo e dei vari giochi che verranno installati, in modo da dare a tutti la possibilità di giocare.

La CAA si avvale di un sistema di scrittura in simboli e immagini che non è utile solo a persone  con deficit linguistici ma anche a tutti coloro che non conoscono la lingua italiana.

L’inclusione passa anche attraverso il linguaggio, attraverso il nostro modo di esprimerci e i termini che decidiamo di usare per farlo. Il non poter comunicare significa essere esclusi dalla società, guardare la vita dal di fuori senza poterla toccare con mano. Inghiottire bisogni e desideri perché non si hanno parole per esprimerli.

                                   Maria Ducoli

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