Ad un anno esatto dalla sua scomparsa, una folla commossa e attenta ha ricordato oggi Arnaldo Minetti, l’ “imprenditore etico”, alla guida, con passione e determinazione, per 35 anni dell’Associazione Cure Palliative. Il suo nome da oggi si aggiunge all’Hospice dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Borgo Palazzo, già intitolato a Kika Mamoli.
Una doppia intitolazione “Hospice Kika Mamoli e Arnaldo Minetti” come simbolo del legame per l’amata moglie scomparsa nel 2005, ma anche della stima, riconoscenza e affetto di tante persone verso due figure che hanno profondamente segnato la storia delle cure palliative a Bergamo e in Italia.
Erano infatti gli anni ’90 quando, accomunati dall’impegno nel volontariato e dalla fiducia verso le cure palliative e il diritto a non soffrire anche di fronte alle malattie più gravi, Kika Mamoli e Arnaldo Minetti, oltre a promuovere cure palliative domiciliari, iniziarono a pensare ad un luogo in cui i malati in una specifica fase della loro vita potessero ricevere cure, attenzioni e dedizione. Iniziò così un’ imponente raccolta fondi, promossa dall’Associazione Cure Palliative, a cui parteciparono moltissime realtà locali, imprese, istituzioni, professionisti e tanti cittadini per realizzare l’Hospice di Borgo Palazzo, che, una volta completato, venne immediatamente donato agli allora Ospedali Riuniti di Bergamo, perché fosse un’opera afferente al SSN. L’hospice venne così inaugurato il 22 dicembre 2000, divenendo il primo Hospice pubblico in Italia e il primo in assoluto in provincia di Bergamo.
Il direttore generale dell’Asst Papa Giovanni XXIII Francesco Locati ha sottolineato l’importante ruolo dell’Associazione Cure Palliative Odv-Ets, che dal 1989 offre supporto a migliaia di pazienti, contribuendo con generose donazioni all’ASST Papa Giovanni XXIII e promuovendo la consapevolezza sul diritto a non soffrire: “Con la scomparsa di Arnaldo Minetti, Bergamo ha perso una figura di spicco del volontariato locale: la collaborazione della nostra ASST con l’Associazione Cure Palliative è proseguita senza interruzioni grazie all’infaticabile figlia Aurora che ne ha raccolto il testimone. Con l’Associazione Cure Palliative collaboriamo attivamente fin dalla sua nascita, cioè da 36 anni, e anche grazie a loro continuiamo ad offrire cura e assistenza ai malati inguaribili in fase avanzata di malattia, seguiti a domicilio o ricoverati, e ai loro famigliari. Molti sono i ricordi personali che mi legano ad Arnaldo Minetti, in particolare i momenti che hanno seguito l’avvio del Comitato Ospedale Senza Dolore, che hanno fatto scuola per tutto il territorio lombardo”.
Alla cerimonia di intitolazione ha partecipato la sindaca di Bergamo Elena Carnevali che ha ricordato: “Oggi rendiamo omaggio a una figura straordinaria, Arnaldo Minetti, un amico di lunga data e un pioniere testardo che ha dedicato la sua vita alla battaglia per il diritto alla cura senza dolore e alla dignità del fine vita. L’Hospice di Borgo Palazzo, tra i primi esempi in Italia, fu realizzato raccogliendo i fondi necessari grazie all’Associazione Cure Palliative, di cui lui e sua moglie Kika Mamoli furono i fondatori, e poi volutamente donato agli Ospedali Riuniti perché fosse patrimonio pubblico e accessibile a tutti. Con l’intitolazione di oggi, questa struttura porta anche il suo nome, segno tangibile dell’impegno che lui e sua moglie Kika Mamoli hanno profuso per garantire a ogni persona malata rispetto, cura e umanità fino all’ultimo. Convinto sostenitore delle cure palliative, si è impegnato fattivamente per il varo della legge 38 del 2010 per la diffusione e la semplificazione dell’accesso alle terapie per il trattamento del dolore. Arnaldo ci ha lasciato in dono il suo esempio che rivive attraverso gli operatori e i volontari che ogni giorno assistono i malati e sono al fianco dei loro familiari in ogni gesto di vicinanza e cura. A distanza di un anno dalla sua scomparsa, il suo lascito è più vivo che mai. La rete di cure palliative che ha contribuito a creare è oggi una realtà forte e radicata. Il suo esempio ci ricorda che il cammino non è finito: c’è ancora molto da fare per garantire a tutti l’accesso a cure adeguate e il diritto a essere accompagnati con dignità fino alla fine.”
Marcella Messina, assessora alle politiche sociali del Comune di Bergamo ha detto: “Arnaldo Minetti ha avuto la capacità di costruire una rete con il territorio fondamentale che ci ha permesso di avere il primo hospice pubblico della provincia. Questo traguardo è stato possibile grazie alla collaborazione dell’associazione con le istituzioni, alla capacità di costruire sinergie in tempi più complicati degli attuali e individuare risposte di prossimità e vicinanza fondate su strategie di rete. La sua solidità, il temperamento tenace, il suo profilo di imprenditore etico sono caratteristiche e qualità che è riuscito a trasferire in ogni azione che ha compiuto. In più occasioni ho avuto l’opportunità di confrontarmi con lui sul senso e la qualità dei servizi, sul tema dell’innovazione e integrazione socio sanitaria, trovando indicazioni e condivisioni sulle prospettive di valorizzazione della comunità. La sua preziosa eredità sta in tutto questo.”
Il direttore socio sanitario dell’Asst Papa Giovanni XXIII, Simonetta Cesa ha ricordato: “Se oggi Bergamo e questa azienda sono punto di riferimento per le cure palliative, è merito della visione e dell’impegno di persone come Arnaldo Minetti, Kika Mamoli e i volontari che per tanti anni hanno guidato per rendere le cure palliative un diritto accessibile già nelle prime fasi della malattia. Mi piace pensare che dietro al lavoro quotidiano delle nostre équipe multidisciplinari di cure palliative ci sia la realizzazione di un sogno di chi quasi 40 anni fa iniziò ad impegnarsi a fondo per cambiare l’approccio culturale, collettivo e sanitario alle malattie inguaribili per offrire ai malati e alle loro famiglie la miglior qualità di vita possibile, anche nei momenti più drammatici.”
Aurora Minetti, Presidente Associazione Cure Palliative Odv-Ets ha dichiarato: “Essere qui oggi rappresenta il compimento di un importantissimo percorso che non poteva non vedere assieme KIKA e ARNALDO, pionieri infaticabili di quel diritto troppo spesso maltrattato, chiamato Diritto alla Salute, nonostante a Bergamo, il nostro Papa Giovanni, spicchi per essere tra le migliori eccellenze d’Italia e in Eurorpa. L’hospice di Borgo Palazzo, da oggi porterà il loro nome, per non dimenticare, ma soprattutto per ricordarci tutti che di strada da fare assieme per garantire qualità di vita e fine vita, qui e sul territorio, ne abbiamo ancora tanta ed è solo grazie al contributo di tutti, pubblico, privato e no profit, in continua dialettica tra loro, che potremo dirci davvero arrivati (per poi iniziare, da buoni bergamaschi, nuovi progetti).”
Alessandra Gallone, Consigliera del Ministro dell’Università e della Ricerca, intervenuta all’evento, ha ricordato: “L’intitolazione dell’Hospice di Bergamo ad Arnaldo Minetti è un segno tangibile di riconoscenza per il suo straordinario impegno. Insieme a Kika Mamoli, ha dato vita a un luogo che è più di una struttura: è una casa di cura, conforto e dignità, dove ogni persona è accolta con rispetto e amore. Oggi è la figlia Aurora, alla quale rivolgo tutta la mia stima e il mio affetto, a portare avanti questo percorso, con la stessa dedizione e la stessa luce. Un cammino fatto di ascolto e di presenza, di mani che sostengono e cuori che si prendono cura. Per i malati, per le famiglie, per chi affronta il momento più fragile della vita con il bisogno di sentirsi ancora amato. L’eredità di Arnaldo non è solo in un nome, ma in ogni sorriso sollevato, in ogni sguardo rasserenato, in ogni sollievo donato; e Aurora, con il suo impegno, continua a rendere quel sogno una realtà.”
Paolo Franco, Assessore alla Casa e Housing sociale di Regione Lombardia, ha dichiarato: “È con grande emozione e profonda gratitudine che oggi ho accolto l’invito alla cerimonia di intitolazione dell’Hospice di Borgo Palazzo a Kika Mamoli e Arnaldo Minetti, due figure straordinarie che hanno lasciato un’impronta indelebile nel nostro territorio. La loro dedizione e il loro impegno, tanto nella cura e assistenza delle persone più fragili, quanto nella promozione di un modello di accoglienza umana e dignitosa, sono un esempio per tutti noi. Intitolare questa struttura a Kika Mamoli e Arnaldo Minetti non è solo un gesto simbolico, ma un atto di gratitudine e riconoscimento per il loro impegno costante al servizio della comunità. Entrambi hanno contribuito, con passione e professionalità, a fare in modo che nessuna persona, anche nelle fasi più difficili della vita, fosse lasciata sola, garantendo un’assistenza che rispetta la dignità e il valore di ogni individuo. Oggi, questo Hospice rappresenta non solo un luogo di cura, ma anche un segno tangibile di umanità, dedizione e solidarietà, principi che Kika e Arnaldo hanno sempre portato avanti con straordinaria forza. La Regione, nel sostenere la crescita di queste strutture, è convinta che la qualità della vita, soprattutto nei momenti più critici, debba essere tutelata con la stessa attenzione e rispetto che riserviamo a ogni altro aspetto della nostra esistenza. L’intitolazione di questa struttura è un tributo a due persone che hanno contribuito a rendere la nostra società più giusta, più empatica e più attenta alla sofferenza. Il loro esempio continuerà a ispirare tutte le persone che, ogni giorno, lavorano con lo stesso spirito di dedizione e amore verso chi ha più bisogno.”
Dopo lo svelamento della targa, la benedizione da parte di don Alberto Monaci direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Salute della diocesi di Bergamo e l’esibizione del Coro “Kika Mamoli”, don Attilio ha celebrato una Santa Messa all’interno della Cappella dell’Hospice.